Il "CAMP NOU ADRIATICO"
Il nostro scherzoso contributo sul “nuovo stadio Adriatico”, pubblicato qualche giorno fa ed ancora leggibile qui, ha raggiunto – inclusi i suoi rilanci sui social 40mila.it – la cifra di quasi 65 mila tra visualizzazioni e lettori. E continuano a crescere!
E’ segno evidente che, nell’opinione dei tifosi biancazzurri e dei pescaresi in generale, su certe cose si può sicuramente scherzare ma l’attenzione e l’interesse sul “Camp Nou Adriatico” ci sono davvero.
Poiché lo scherzo è bello quando dura poco, ora contano le Vostre riflessioni e considerazioni “serie” sul tema!
21 Comments
NON ZONO GUESCTE LE BARDIDE DA VINGERE..
Virtus Verona..
65 mila sulla news del nuovo stadio solo qui 40mila?!? Forse qualche politico dovrebbe soffermarsi sul dato …
Ho visto come e passato il Foggia…il portiere de potenza e meglio che espatria se no lo accoppano..
Alle 10 c e il sorteggio..io eviterei il Gubbio ..dove c e quel cascettaro di Braglia che la mette sempre sulla rissa e mai che giochi a pallone..il v Verona ho visto che a Padova ha avuto un bel culo .certo mi attizza molto se ci esce l ancona..sangue e arena..
La storia della Virtus Verona è quasi unica 8-9 anni fa erano in Prima Categoria Con il presidente-allenatore Autista -Magazziniere Un po quello che fece il Chievo che arrivò (con Pillon) alla Coppa Uefa in pochi anni …ma di strada ne devono fare ancora tanta
L’Ancona ha vinto a Carrara all’88’. La Virtus Verona all’81’ a Padova. Poi, Gubbio, Audace Cerignola, Pro Sesto e Foggia salvo all’87’ e testa di serie. Sorteggio alle 10 con Lecco, Entella, Vicenza e noi anche teste di serie
Cmq a me dello stadio nuovo non interessa niente. Stesso discorso per San Siro, mitico stadio. Il calcio moderno è ‘nnammerda.
Ma la Virtus Verona ha dei tifosi?
Prima dello stadio nuovo mi piacerebbe vedere la palazzina in costruzione da 10 anni in via pepe dove c’era l’asilo, lì davanti alla curva nord…
Lapa, coi veronesi della Virtus Verona sei fuori luogo. Non sono (come) quelli della hellas. Sono agli antipodi tra loro.
Anche Il Padova eliminato. Dalla Virtus Verona. Che bello sarebbe incontrare i veneti Così almeno per mettere un po di pepe in questo mortorio (comprensibile) e rinverdire un pochino una rivalità verso stupidi razzisti col sangue meridionale al 70%
Ottimo Harken. Post completo, interessante e dettagliato. Dimostra come uno stadio ex novo non si farà e come sia già nel campo dei miracoli una seria modifica dell’Adriatico.
E in più ritengo la frase “la visione semestrale di cullù” il top!
Anche il Gubbio se l’è cavata solo all’87’
Foggia qualificato all’87’ con Audace Cerignola, Gubbio e Pro Sesto
Mi auguro un Foggia Pescara solo per vedere la cascetta del simpaticissimo Delio Rossi se lo battiamo .Il Potenza qualificato fino a 3 minuti dalla fine raggiunto per una papera colossale del portiere E a pensare ai nostri due numeri 1 mi vengono i brividi
Post serio allora.
Il nuovo stadio si può fare in 3 modi:
1) Stadio ex novo di proprietà
Il costo medio per la realizzazione di un impianto da 30 mila posti si aggira più o meno sui 40 milioni di euro (prezzi pre-covid, pre-inflazione, pre-rincaro delle materie prime), al netto della vendita del nome dell’impianto a qualche sponsor (ma comunque non è che ti pagano 100ml, quelli li danno al Barcellona; se arriviamo a 5-10 su più anni è troppo).
2) Ristrutturazione pesante + gestione dell’impianto esclusiva (50 o 99 anni)
Significa modificare l’impianto pur mantenendone una parte. Un esempio ipotetico sarebbe: togli la pista di atletica, avvicini le tribune e crei da zero due nuove curve e relative parti degli angoli.
L’esempio che ho fatto costerebbe sui 10 milioni di euro (prezzi pre-covid, pre-inflazione, pre-rincaro delle materie prime), che è la cifra che solitamente si spende per casi analoghi. A ciò si deve aggiungere la spesa per la gestione in esclusiva dell’impianto.
3) Ristrutturazione minima + gestione dell’impianto esclusiva (50 o 99 anni)
Qui parliamo di lavori minimali, tinteggiatura, nuovi cancelli, roba del genere al limite dell’ordinaria amministrazione. Nei fatti non si tratta di un vero e proprio nuovo stadio, ma solo di una gestione per svariati decenni.
Il costo è trascurabile, al quale si deve tuttavia aggiungere la spesa per la gestione in esclusiva.
Quando si parla del nuovo stadio bisogna sempre partire da questi dati, perché se continuiamo a ignorare che i costi sono completamente fuori dalla portata dell’innominabile, finiamo per fantasticare sul nulla.
Ma non è solo un problema di costi. Come ti fai a prendere in gestione secolare un impianto sportivo se hai una società che naviga finanziariamente a vista, che oggi ci sta e domani potresti dover portare le carte in tribunale? Lo stadio nuovo e tutto ciò che ci gira intorno (museo della squadra, ristorazione, bar, negozi, uffici, etc.) è l’antitesi totale della visione semestrale di cullù, perché parte dal presupposto di un progetto sportivo (ma anche economico) di lungo periodo in cui è necessario investire molto in alcune strutture (es. lo stadio) per un rientro finanziario di medio-lungo periodo (lo stadio nuovo aumenta mediamente i ricavi delle società del 30%).
Ma lo stadio nuovo potrebbe uscire fuori anche da soggetti diversi dalla società proprietaria del Pescara:
1) Il Comune, che potrebbe optare per le ipotesi 1 e 2. Un’ipotesi fantascientifica perché a) non ci sono i soldi b) è una spesa che non dovrebbe fare il pubblico, bensì il privato.
2) Una partnership pubblico-privato, che allarga la questione stadio ad una serie di lavori vari (es. lo svincolo dell’asse attrezzato tra Pescara e Francavilla), per cui il pubblico potrebbe mettere una certa cifra. Anche così, i costi sono comunque totalmente fuori portata per l’emiro collinare che, ricordiamolo, non ha 30mila euro per comprare un calciatore figuriamoci 30 milioni per lo stadio.
E infatti se ricordate l’evento del progetto tra il Sindaco e altri imprenditori che volevano costruire lo stadio, cullù figurava solo come proprietario del Pescara, al punto che si potrebbe raggiungere il nuovo record mondiale di stadio di proprietà di un privato che, tuttavia, non è anche proprietario della squadra di calcio.
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C’è poi il gigantesco problema burocratico. La legge che disciplina l’iter (legge n. 147/2013, art. 1 comma 304 lettere a, b, c e d) prevede 7 passaggi:
1) Studio di fattibilità.
2) Conferenza di servizi preliminare del Comune interessato.
3) Presentazione del progetto definitivo.
4) Conferenza di servizi (in forma simultanea) tra tutti i soggetti coinvolti.
5) Provvedimento autorizzativo.
6) Gara pubblica (solo se l’impianto o il terreno sono di proprietà pubblica).
7) Avvio dei lavori.
A questi sette step si possono aggiungere delle fasi eventuali, che riguardano il mancato rispetto delle tempistiche dei punti sub 2) e 4), ovvero:
2-4a) Istanza al Presidente del Consiglio dei ministri.
2-4b) Nuovo termine per il Comune.
2-4c) Nomina di un Commissario.
Formalmente sarebbero massimo 15 mesi. L’unica società che ci è riuscita, la Juve, ha impiegato 11 anni. Anche qui, se non hai dietro una società forte, con visione a lungo termine, lo stadio nuovo rimarrà mera utopia.
Appunto siamo seri…prima del contenitore ci vuole il contenuto che deve essere consolidato e duraturo Cosa utopistica da queste parti
Vedere come anche il Monza la Salernitana lo Spezia lo stesso Lecce Lottano fino all’ultimo e anzi vanno a sx della classifica o sono salvi in anticipo fa solo aumentare la cascetta….solo noi
Possiamo fare a cambio stadio con il Pineto? Chiedo perché saranno più di noi
madelib questo perché prima le richieste di biglietti arrivavano anche a 100000. Ora con sebastiani basta lo stadio di silvi. anzi avanza
Buon pomeriggio a tutti.
Ricordo che, ai tempi di Scibiia, si parlò di un ampliamento dell’adriatico con un “terzo anello”, tale da portarne la capienza a circa 70.000 spettatori (all’epoca, quando non erano state ancora introdotte le prime normative per la sicurezza…): sostanziale utopia, legata alla speranza di vedere confermato il Pescara in serie A (era un calcio più bello e sentito rispetto a quello esasperato di oggi, infarcito di stranieri che hanno reso sostanzialmente esterofile tutte le squadre delle varie categorie, che nulla hanno a che vedere con un vero e proprio campionato italiano…).
Oggi, da oltre undici anni, confermo che l’unica considerazione seria è che, prima degli stadi, prima delle “promozioni”, per rivedere, finalmente, una vera squadra per cui tifare con il cuore, senza vergognose gestioni del “navigare” meno che “a vista” e con la sufficiente sicurezza di avere a che fare con la continuità di giocatori in formazione tipo, è NECESSARIO che Sebastiani VADA VIA, senza che continui a respirare la nostra aria del campo, dello stadio ed a vedere i nostri colori, a costo di ricominciare da zero!
Prima è, meglio sarà; altrimenti, saremo costretti a vivere una lunga ed ancor più estenuante agonia…
Sebastiani, VATTENE!