Luigi CUPPONE
Pubblichiamo un contributo così come trasmessoci dall’autore –
La vittoria sul filo di lana con la Viterbese della precedente settimana non aveva illuso più di tanto, la crisi del Delfino non è stata scalfita da quei tre punti miracolosamente tolti al fanalino di coda del girone e in chiusura del contributo di martedì scorso avevamo così profeticamente concluso: “Domenica prossima la suggestiva sfida con il Foggia, di nuovo fra le mura amiche, con fischio d’inizio alle ore 14:30. Dubitiamo si potrà bissare il successo di ieri se i giocatori non ritroveranno quella foga agonistica, per loro stessa ammissione misteriosamente smarrita da troppe settimane”.
Ammettiamolo, non c’era bisogno di grandi conoscenze calcistiche per indovinare la sconfitta contro i satanelli pugliesi. Magari lo 0-4 finale era meno preventivabile, ma tant’è.
Una settimana fa avevamo iniziato a disquisire di Alberto Colombo e della sua testardaggine nello schierare tal Luigi Cuppone da Nardò, di mestiere, scrivono altri, attaccante di calcio. Alla luce della sua insistenza abbiamo deciso di dedicare a questo allenatore il contributo odierno.
Partiamo proprio da questo punto: perché insiste su Cuppone, nonostante il mondo intero, da parecchi turni, ne abbia constatato l’inaffidabilità pressoché totale? Dev’essere proprio innamorato pazzo di questo strano atleta, che il destino ha condotto alla carriera di giocatore, per giungere dove – prima o poi – quelli come lui sono inevitabilmente spediti, ovvero alla corte di Daniele Sebastiani. Non si spiega diversamente, visto che a Delle Monache non è bastato salvare lui e tutta la banda la settimana precedente, mentre a Facundo Lescano nemmeno i chiarimenti, ammessi dallo stesso allenatore e dalla società, sono stati sufficienti per fargli riassaporare l’erba dell’Adriatico. Peccato che questo sviscerato sentimento non sia corrisposto, giacché Cuppone non ricambia con prestazioni almeno decenti. Quando l’amore diventa malato, o tossico, conduce a una perdita dell’autostima, porta insicurezza, bisogna avere il coraggio di troncarlo prima che sia troppo tardi: qualsiasi psicologo lo consiglierebbe.
Però questa crisi che dura ormai da mesi non riguarda chiaramente il solo Cuppone, ci mancherebbe. Sono parecchi i biancazzurri che dopo un inizio gagliardo hanno alzato bandiera bianca e ne elenchiamo ora alcuni fra quelli che davvero clamorosamente si sono spenti di colpo: Lorenzo Milani, Riccardo Brosco, Alessandro Crescenzi, Luca Mora, Luca Palmiero e il già citato Facundo Lescano. Forse ne abbiamo dimenticati altri, ma non importa. La domanda è: possibile che improvvisamente una squadra in grado di tenere il passo dei due squadroni calabresi, Catanzaro e Crotone, diventi talmente insufficiente e penosa da risultare inguardabile? Chi conosce il mondo del calcio la risposta la sa molto bene: sì, è possibile e il motivo non può essere che uno solo, ovvero che i leader dello spogliatoio si siano ribellati al Mister! Evidentemente i modi forse troppo autoritari, come racconta chi segue gli allenamenti settimanali, misti ad una scarsa propensione all’empatia, hanno creato fratture insanabili, che i calciatori più scafati sanno come gestire, ovvero rispondendo sul campo e non apertamente provando a discuterne. Infatti chi più onestamente ha espresso il suo disappunto, ovvero Lescano, è stato immediatamente punito e condannato alla panchina eterna, a dimostrazione ulteriore di un carattere, quello di Alberto Colombo, che la squadra ha rigettato, dopo un inizio di campionato in cui aveva provato a flirtare con lui. Gli è rimasto solo Cuppone, come detto, che infatti gioca sempre, ma i compagni non gli passano la palla volentieri e lui, forse anche per forma mentis, ricambia con la stessa moneta.
Il presidente ultra decennale, il cui incarico (…a vita?!) gli venne indirettamente conferito, ogni tanto è bene ricordarlo, dai capricci di De Cecco, per ora lo conferma, ma sappiamo bene come andrà a finire.
L’immane tristezza che da troppi anni avvolge questo ambiente, narcotizzato e assuefatto al peggio, continuerà ad avvilupparsi nelle menti e nei cuori di chi ama questi colori ancora a lungo, temiamo, ma chi ha sostenuto e condiviso da sempre le scelte di questa società, un giorno, dovrà fare i conti con la Storia, quella con la S maiuscola, che in questo strano Paese viene raccontata anche dal Calcio.
Mercoledì, con inizio alle ore 14:30, turno infrasettimanale in trasferta, contro il Monterosi Tuscia, mentre domenica 5 febbraio, medesimo orario, all’Adriatico il Pescara sfiderà il Potenza.
Fabio Ros
P.S.: nel ringraziare Fabio Ros per il suo contributo, precisiamo che il contenuto rappresenta sempre e solo un’espressione dell’autore e non impegna il punto di vista del sito 40mila.it. Cogliamo inoltre l’occasione per ricordare a tutti i tifosi biancazzurri che questo sito “appartiene” ai tifosi stessi della Pescara Calcio: sono pertanto benvenute proposte di ulteriori contributi. A tal fine, è possibile utilizzare la mail di contatto info@40mila.it (anche raggiungibile dal link nel menù principale in alto).
17 Comments
E’ come dice johnny: qua avrebbero smesso di giocare pure Pelé, Maradona e Cruyff, teleguidati dai procuratori che in questo ambiente fanno il bello e il cattivo tempo
lapa, però per l’appunto i vari Bruno Conti, Claudio Sala, Causio avevano il compito di scendere a fare i cross da vicino la bandierina e non convergere come è invece richiesto a Cuppone …
Ciò detto, sono d’accordo con il resto del tuo post. Di certo, Cuppone ha un atteggiamento doverso negli ultimi due mesi rispetto al fratello gemello dei primi due mesi
A Pescara con cullú le cose non sarebbero cambiate manco con messi ronaldo e guardiola. Si sarebbero squagliati nell’anonimato pure loro.
Non ce n’è per nessuno.
Cuppone sta fa lo stupido Non era un fenomeno all’inizio ma ora la sta a fa zezza davvero Ma dico io nn si vergogna x niente? in questo momento lo marca senza fargli toccare palla anche un difensore di seconda categoria Lo sta facendo apposta . Non darei proprio importanza alla fascia di competenza che puo essere un alternativa si ma allora i Pagano Bruno Conti Claudio Sala perché giocavano benissimo sulla fascia del piede giusto …è tutto relativo e disquisire di tecnica e tattica co sti 4 mercenari da 4 soldi è uno spreco enorme
mi è capitato di ritrovare un comunicato di esattamente 10 anni fa, all’indomani della pesante sconfitta di Genova con la Samp (6-0) fine gennaio 2013 , quel che colpisce è , lo leggete verso le ultime righe, quel “PER CONTESTARE C’E’ SEMPRE IL DOPO..” , che allora mi trovava pure d’accordo , sinceramente. Però oggi mi chiedo : ma quanti anni , o decenni di “DOPO” devono ancora passare ?
“Comunicato Ufficiale Pescara Rangers 1976 L’impero Continua
Vorremo per prima cosa rivolgere due parole alla squadra… quello che vogliamo dirvi e forse vuole dirvi la città di Pescara è abbastanza chiaro e palese, qualche mese fa quando ci siamo conosciuti per alcuni e salutati con altri vi avevamo chiesto solo una cosa: non disonorare la maglia, avremmo accettato di perdere anche tutte le partite, di retrocedere MA lottando su ogni pallone, dando il massimo per novanta minuti in tutte le partite, uscendo dal campo con i crampi alle gambe e le magliette sudate. BEH sinceramente Domenica scorsa a Genova si è toccato il fondo, si è scavato forse, se qualcuno di Voi pensa e non vede l’ora di andare in vacanza lo facesse da subito. Qui NON c’è spazio per chi non ha voglia di lottare, quella che indossate è la NOSTRA maglia, sono i NOSTRI colori è la NOSTRA città, alle bandiere ci crediamo poco, voi siete di passaggio ma tutto ciò che dovreste rappresentare resta.
Ve lo scriviamo in queste poche righe perché vi avevamo detto che le parole da parte nostra sono finite, ora passiamo ai fatti, rendetevi conto che quella che è stata messa in scena domenica, prima all’aereoporto e poi allo stadio non è la contestazione che avreste meritato, noi non eravamo lì perchè la serie A è un patrimonio troppo importante da difendere, non abbiamo voluto rompere gli “equilibri”, vi abbiamo voluto dare un’altra possibilità, forse l’ultima, ma sappiate che quello a cui avete assistito Domenica sarà lo zucchero rispetto a quella che potrebbe essere se si dovesse ripetere una “prestazione” del genere… la pazienza sta per finire !!!
Adesso qualche nota a chi frequenta la curva: Domenica si deve cantare per novanta minuti, incitare la squadra, lottare insieme, per contestare c’è sempre il dopo-partita… vi vorremmo ricordare che prima di pretendere al massimo da chi scende in campo bisogna darlo Noi sugli spalti, facciamoci un esame di coscienza e insieme teniamoci stretta questa cazzo di serie A !!!
Si deve essere uniti sia quando c’è da gioire sia nei momenti brutti, prima durante e dopo il novantesimo…”
So capit’, ma non venitemi a dire che non se non gioca a sinistra non può fare più niente.
E poi, fantasma per fantasma, lo mettevi a sinistra e Desogus o Kolaj a destra. Non credo avrebbero fatto peggio.
Oramai ogni anno è il solito deja vu….
https://youtube.com/watch?v=OIjPwzL_5Yk&si=EnSIkaIECMiOmarE
Max, io sono ignorante di calcio e quindi dico le cazzate… ma se tu schieri le ali sul loro piede, praticamente gli chiedi come movimento principale quello di arrivare sul fondo e crossare. Per un inesistente spiccasalami al centro dell’area. Cioè uno schema anni 70.
Termina l’esperienza pescarese di Lubomir Tupta. L’attaccante slovacco, ex Verona, vola in Repubblica Ceca nello Slovan Liberec
Adesso è chiaro perché giocava sempre, a conferma che Colombo di cazzate ne ha dette tante e fa quello che dice il padrone….
Spero che ti faccia fuori subito, tanto per ricambiare la tua “fedeltà”
Memu sulla rampa di lancio! Si schianterà come tutti i predecessori?
Tuscia con tutto il rispetto ma a me del “tengo famiglia” di colombo non me ne frega niente. Chiunque è”complice” del BUFFONE è un buffone anche lui. Dobbiamo giustificare tutto ma noi non ci si caca mai nessuno. Il caso tupta è eclatante. O sei un’ incompetente totale a mettere in campo un non giocatore o l hai fatto solo per ordini di scuderia. In entrambi i casi meriti sputazze e non hai attenuanti.
Max, figurati se voglio giustificare le prestazioni indecenti di Cuppone. Sono d’accordo sul fatto che sono indecenti da due mesi. Però ha delle attenuanti tattiche.

E non è che un piede destro non possa giocare a destra, ma non può fare quel che viene chiesto a Cuppone, cioè di puntare la porta. Un piede destro può giocare ad ala destra se, semplificando, gli viene detto di andare sul fondo a crossare. Però non è questo il modulo di Colombo: sul fondo a crossare va ad esempio Cancellotti su quella fascia. E in ogni caso, Cuppone sarebbe sprecato e inadatto a farlo.
Per quanto riguarda il perché non lo ha fatto giocare a sinistra, la risposta è semplice: (1) perché non avresti avuto nessuno da mettere a destra; (2) perché avresti reso inutile la presenza sia di Desogus che di Kolaj.
Ancora una volta, è una rosa fatta “a cavolo”; e il contratto a Rafia lo rafforza anziché risolvere il problema!
Quindi un “piede destro” deve necessariamente giocare a sinistra?? Non scherziamo per cortesia, cussù non azzecca un passaggio, si incarta sempre con la palla, si fa anticipare dai difensori. Certo, non si esprime al massimo sui tiri, ma certe prestazioni indecenti non sono giistificabili. Perso per perso perché Colombo non ha provato a metterlo a sinistra?
Sono due mesi che giochiamo in dieci.
draculone, facciamo un esempio: se tu hai un contratto di lavoro per un anno, alzeresti la voce contro il tuo datore di lavoro? E se facendolo sapessi non solo di non essere rinnovato, ma di essere fatto fuori dal tuo intero settore di competenza, lo faresti?
D’accordo Tuscia, ma perché Colombo non alza la voce? Semplice, complice di cullù e recchji di gomm
Insomma, si sbaglia a guardare il dito invece della luna. Il dito (Colombo e Cuppone) non ha colpe; la luna (Sebastiani e Delli Carri) le ha per aver composto, come sempre da quando c’è Sebastiani, una rosa che non ha senso con nessun modulo. L’allenatore e alcuni giocatori pagano sempre perché il tifoso non comprende le basi del calcio e finisce per prendersela con quel che vede in campo, invece che comprendere che il modo in cui la squadra è costretta ad andare in campo è in parte insensato
Peraltro, Cuppone, di piede destro, dovrebbe essere schierato a sinistra, così come avviene per i destrorsi Desogus e Kolaj, così da poter giocare “a rientrare” e tirare con il destro. Invece, Cuppone viene sacrificato a destra perché Delli Carri e Sebastiani non hanno preso un’ala destra. Insomma, Cuppone gioca pesantemente fuori ruolo.
Lo stesso errore da parte di Delli Carri e Sebastiani continua a essere ripetuto ora prendendo Rafia, anche lui un destro.
Non a caso, Delli Carri in un’intervista si è giustificato per l’arrivo (assurdo) di un altro piede destro da impiegare come ala destra per dare il cambio a Cuppone. Ancora peggio poi il fatto che Rafia è un trequartista e non un’ala, ruolo in cui ha giocato meno di 10 partite in carriera
Ancora una volta mi permetto di ripetere che sulla fascia destra Colombo non ha alternative a Cuppone. Delle Monache non è in grado di fare la fase difensiva per 60 minuti (prima di un eventuale cambio). Inoltre, se Delle Monache è schierato dall’inizio, a parità di freschezza con gli avversari, non fa nessuna differenza, mentre la fa solo quando entra più fresco degli avversari