Domenica, 9 gennaio 1977 –
Come ampiamente previsto, abbiamo dormito poco o niente per l’emozione, ed è stato del tutto inutile mettere la “sveglia umana” (cioè il nostro super-nonno Biasino) per le 4,00 perché alle 3,30 eravamo già in piedi e quasi pronti per avviarci verso la stazione.
Ho l’impressione di vivere un vero sogno. Mai provato niente del genere prima d’ora, nemmeno in occasione delle trasferte a Caserta e Reggio Emilia.
La nostra stessa idea l’hanno avuta praticamente tutti, visto che ben prima delle 5,00 la stazione è già piena di tifosi e di biancazzurro; una scena già vista altre volte, un sonoro già ascoltato in mille altre occasioni, eppure ogni volta è una prima volta, sempre nuova, sempre superiore alla precedente. Ne sono sempre più convinto: siamo dentro un sogno e non ce ne rendiamo conto. Pensa che persino il Corriere dello Sport, ormai vistosamente sulla “via di Damasco”, stamattina ci propone: “Il Pescara comincia ad avere l’intero Abruzzo che gli ribolle alle spalle. Società e squadra sono impastate di euforia. Il Vicenza non se ne sbarazzerà facilmente, nonostante Paolo Rossi”. E infatti, l’allenatore vicentino Giovan Battista Fabbri (giusto qualche anno fa cacciato in malo modo dal Giulianova) ammonisce: “Partita per niente facile. Tutt’altro”. Il Tempo, in cronaca nazionale, scrive tra l’altro: “Vicenza-Pescara è la partitissima a livello nazionale di cui parlano tutti da una settimana. Ma non si può più parlare di tifosi “pescaresi”, perché la passione si sta estendendo ben oltre i confini provinciali ed è un’intera regione che si identifica nella bandiera biancazzurra”.
Si parte comunque con oltre 20 minuti di ritardo perché in stazione si sono presentati anche centinaia e centinaia di tifosi senza prenotazione, respinti fino a ieri sera sia dagli organizzatori del treno (impossibile richiedere altri vagoni), sia da quelli dei pullman (impossibile trovarne altri), ma per niente disposti a rinunciare ad una trasferta del genere. E quindi, come se vi fosse un accordo tacito tra di loro, decidono di cogliere l’attimo giusto per prendere d’assalto il treno e viaggiare in ogni caso. È il caos più totale, perché molti tifosi regolarmente prenotati si ritrovano con il posto occupato e protestano violentemente. E analoghe proteste arrivano dai due capotreno che, visto l’andazzo (e l’impossibilità materiale di controllare ogni singolo biglietto) minacciano di non far partire il treno. Minaccia che sta per diventare una promessa e una tragica realtà, ma… (clicca qui per continuare a leggere)
Gabriele (“Gaby”) Orlando
[estratto dal (mio e vostro) diario del PESCARA RANGERS]
P.S.: nel ringraziare “Gaby” Orlando per il suo contributo, precisiamo che il contenuto rappresenta sempre e solo un’espressione dell’autore e non impegna il punto di vista del sito 40mila.it. Cogliamo inoltre l’occasione per ricordare a tutti i tifosi biancazzurri che questo sito “appartiene” ai tifosi stessi della Pescara Calcio: sono pertanto benvenute proposte di ulteriori contributi. A tal fine, è possibile utilizzare la mail di contatto info@40mila.it (anche raggiungibile dal link nel menù principale in alto).
6 Comments
Tuscia, tranquillo che le mega-trasferte non le vedi più nemmeno se tornerà l’entusiasmo alle stelle. In occasione di Samdoria-Pescara dell’anno di zeman, hai forse visto i 40mila di bologna? Jamm su, il calcio è cambiato. Oggigiorno, se ne metti insieme 12mila fissi all’adriatico è un risultato oltre ogni logica.
Risorgeremo
Una verità va sottolineata a quelli che ancora si rifiutano di ammetterla per la loro ipocrisia: ogni epoca fantastica delle trasferte biancazzurre è stata determinata dai risultati positivi della squadra. Sebastiani, come altri presidenti pessimi prima di lui, uccidendo le ambizioni nel risultato calcistico, ha ucciso anche l’entusiasmo generale e quindi le mega-trasferte. Ci sono anche altri motivi, ma rimangono secondari al risultato. Chi grida “oltre il risultato” non capisce che “oltre il risultato” è roba per pochi intimi, non per il popolo biancazzurro intero. E finisce solo per giustificare una Società che on mette al primo posto il risultato calcistico
Confesso che ieri sera mi sono dedicato alla lettura del “papiro” (:sarcastic:) di Gaby.
Una lettura incredibile, per dettagli, sfumature, emozioni. Pazzeschi ricordi che sembra di rivivere e che tramandano uno spirito del tifo, organizzato e non, che a Pescara si è perso negli ultimi anni per colpa di indegni successori
Belloooooooo
Beh, stasera mi prendo il gusto dopocena di sedermi e godermi con calma la lettura di gaby. Sempre contributi da brividi!
(:bravo:)