Pubblichiamo un contributo così come trasmessoci dall’autore –
È bastato un – in fondo “normale” – pareggio interno (nemmeno una sconfitta) per mettere in discussione un’intera architettura di pensieri intorno al Delfino? Incredibile, per certi versi, ma è proprio così.
La roboante vittoria di Foggia aveva rianimato la sacra fiamma del tifo pescarese, ormai quasi del tutto spenta sotto la cenere di annate deludenti. Spinti dal desiderio, sopito ma mai domo, di rivivere, finalmente, quest’anno, almeno una piccola parte dei fasti di un tempo che fu, anche questo vostro giornalista, ma pur sempre tifoso biancazzurro, si era spinto oltre, auspicando un Pescara all’altezza delle due favorite, pretendenti la promozione in serie B.
Fermo restando che nulla è ancora perduto, sebbene sembra per ora di rivivere almeno dal punto di vista dei risultati l’andamento della scorsa stagione, quando – dopo un ottimo nostro avvio – Modena e Reggiana misero la freccia del sorpasso per non essere mai più raggiunte, l’auspicata fuga di quello che avrebbe potuto essere un bel “triello” (noi insieme alle due favorite calabresi) è stata bloccata da un Monterosi mai domo.
L’analisi della partita di sabato scorso si rende necessaria, stavolta più che mai, per meglio comprendere alcune dinamiche, straordinarie e, a volte, anche crudeli, di questo sport davvero “unico”.
Si era parlato molto nel corso della settimana dello spirito di gruppo che questa squadra è riuscito a creare. Non solo dal modo di festeggiare le marcature, coinvolgenti e animate, ma anche per la voglia di esserci a tutti i costi: come Cuppone nonostante il trauma alla testa inflittogli dal foggiano Di Pasquale, o lo stesso Mister Colombo alle prese con seri problemi di salute. I tifosi hanno recepito questo attaccamento alla maglia, rispondendo sugli spalti da par loro. Ebbene, nonostante questi presupposti incoraggianti, contro i laziali del Monterosi abbiamo assistito clamorosamente, bisogna sottolinearlo, proprio a quell’atteggiamento sbagliato che spesso la scorsa stagione aveva accompagnato il Delfino: accontentarsi di gestire il risultato, anziché “ammazzare” (calcisticamente parlando) l’avversario di turno. Passati in vantaggio con capitan Mora, già alla terza rete stagionale e assoluto leader di questa squadra, lo spirito “all’inglese”, che piace ai tifosi e agli allenatori, cioè di continuare a lottare fino al novantesimo e oltre come se il risultato fosse sempre in bilico, stavolta è inspiegabilmente venuto meno. Fin dall’inizio del secondo tempo gli ospiti hanno preso possesso della metà campo biancazzurra, finché un intervento da dietro di Gyabuaa al 60’ lasciava il Pescara in dieci. Per assurdo l’episodio è sembrato dare una sveglia alla squadra, tanto che la gara è apparsa addirittura più equilibrata da quel momento, nonostante l’inferiorità numerica. Lo splendido goal di Cancellotti al 75’, poi sembrava aver chiuso i conti definitivamente. Ma ecco che, come ogni tanto accade in questi casi, gli Dei del calcio decidono di intervenire, per ricordare a tutti, appunto, l’unicità di questo sport, che consiste proprio nel riuscire a ribaltare, quando meno ce lo aspettiamo, tanto i pronostici iniziali, quanto le certezze solo apparentemente acquisite. Poco dopo un contropiede del subentrato (e quasi eroico come scritto sopra) Luigi Cuppone, che sembrava destinato al raggiungimento del 3-0 finale ma con la palla stampatasi sul palo, si rianima d’incanto il Monterosi che di lì a breve prima dimezza il risultato con uno splendido calcio di punizione del centrocampista Di Paolantonio e poi pareggia definitivamente, a due minuti dal novantesimo, grazie a un tap-in di Carlini su respinta del pur bravo Plizzari.
Insomma, questione di pochi centimetri: se anziché sul palo, il tiro di Cuppone fosse terminato in rete, avremmo scritto un qualcosa di completamente diverso. Incredibile, ma questa è la magia creata da una sfera di cuoio che appassiona miliardi di persone da ormai un secolo e mezzo.
Ora Catanzaro e Crotone hanno spiccato quel volo ampiamente preventivato da oltre un mese (soprattutto i giallorossi sembrano giocare un calcio di un’altra categoria, purtroppo), mentre al Delfino, per il momento, non resta che la consolazione di guidare il gruppo delle, chiamiamole ottimisticamente “inseguitrici”.
Inutile ricordare che un eventuale terzo posto finale, al 99%, avrà la stessa valenza di un quindicesimo (l’ultimo per evitare i play out), ovvero che anche il prossimo anno giocheremo in questa Terza Serie dove siamo malamente precipitati. Agli ottimisti in chiave play off non possiamo che consigliare di andare a dare un’occhiata alle migliori squadre degli altri due gironi (in particolare di quello del Nord), oppure di affidarsi agli stessi Dei che l’altro ieri hanno voluto ricordarci la loro sottile e beffarda presenza.
Prossimo impegno per i biancazzurri, sabato prossimo a Potenza, ancora una volta con inizio fissato alle 17:30. Da ricordare, però, che mercoledì inizierà anche la Coppa Italia di Serie C, un impegno che sarebbe un peccato snobbare: il primo turno si giocherà all’Adriatico, a partire dalle ore 18, contro una formazione del girone B, la Vis Pesaro.
Fabio Ros
P.S.: nel ringraziare Fabio Ros per il suo contributo, precisiamo che il contenuto rappresenta sempre e solo un’espressione dell’autore e non impegna il punto di vista del sito 40mila.it. Cogliamo inoltre l’occasione per ricordare a tutti i tifosi biancazzurri che questo sito “appartiene” ai tifosi stessi della Pescara Calcio: sono pertanto benvenute proposte di ulteriori contributi. A tal fine, è possibile utilizzare la mail di contatto info@40mila.it (anche raggiungibile dal link nel menù principale in alto).
12 Comments
Max, l’anno scorso, come ammesso da Cancellotti, in organico c’erano titolari che se ne fregavano della maglia perché altri in rosa promuovevano quel tipo di clima … E così la banda del buco rovinò Auteri e il terzo posto
Draculone il Se fu inventato dai Latini x fregare la gente . La realtà è che abbiamo fatto 2 gol e loro pure . Questo ha detto il campo . Di normale c’è poco se non le difficoltà trovate nel gestire la partita . Se poi Vi piace accampare le scuse… A me No!!
Indubbiamente Caps, ma se invece del palo andavamo sul 3 a 0, ora di cosa stavamo parlando, del “TRIELLO” tanto caro a Fabio ROS?
Che significa : un normale pareggio . C’è stato con grande evidenza un calo generale di concentrazione agonismo e senso tattico . Abbiamo subito 2 reti altro che normale pareggio .
Già ci sta poco da esaltarsi, cerchiamo di non nominarlo nemmeno, quello che sta penultimo. Combinando il lato tecnico e quello umano, uno dei peggiori allenatori mai sedutisi sulla nostra panchina. IMPRESENTABILE. E sono bastate sei partite per mettere in chiaro che, comunque vada, Colombo non può neppure per scherzo essere paragonato all’innominabile.
Auteri, con la squadra che abbiamo adesso, sarebbe ultimo in classifica a zero punti.
Lo scorso anno l’organico, anche se con qualche deficit, era un altro passo rispetto a questo.
I VERI TIFOSI (“LA GENTE DI MARE”) NON MOLLA MAI
Sebastiani non ha certo speso il minimo richiesto per puntare al primo posto, ma solo quel che è necessario per tirare a campare un altro anno. Visto il “budget” (si fa per dire), il terzo posto è un po’ merito di Colombo e Delli Carri, e un po’ del fatto che le altre possibili “grandi” paiono aver toppato l’annata. Insomma, una dura concorrenza per il terzo posto al momento non ancora appare. Ben diverso era l’anno scorso, quando per il 3° posto dovevamo vedercela con Cesena ed Entella. In tal senso, Matteassi ed Auteri stavano quasi per fare un mezzo miracoletto ad andarci vicino. In questa attuale stagione, dunque, il terzo posto appare essere sia il minimo che il massimo ottenibile.

Poi, per l’impossibile chiedete a Colombo …
Per i miracoli ci stiamo organizzando … con gli austrialiani!
Esaltarsi per cosa? Per un campionato di serie C?io purtroppo non dimentico . Sono un italiano atipico e il tempo non cancella i torti subiti ….solo i fatti lo possono fare… In serie C si gioca per arrivare primi e non per andare a vedere come va e dove si arriva.
…e comunque: alla sesta giornata dell’anno scorso noi avevamo due punti di distacco dalla reggiana. Il modena era dietro di noi, a cinque punti dalla vetta. In questo momento la classifica è ancora poco significativa. Vediamo alla decima.
Si prospetta un altro campionato come l’ultimo.
Ros, puoi fare di meglio. Assolutamente niente di nuovo o di inedito: è dai tempi di matusalemme che i tifosi si esaltano per una vittoria e si depirimono la settimana dopo per una sconfitta (o un maldestro pareggio). Basta vedere il numero di commenti su questo sito dopo la vittoria di foggia e dopo la battuta d’arresto col Monterosi. E invece, come vado predicando da sempre, abbiamo fatto 0-4 al Foggia? Embè? Ci vogliamo esaltare per questo? L’esaltazione avrebbe una giustificazione (ma manco poi tanto, perchè parliamo di serie C alle dipendenze di uno che dire malvisto è poco) solo a marzo, in caso di vittoria matematica del campionato. Fino ad allora, non vedo motivi per esaltarsi ma solo per deprimersi.