Giorgio RUMIGNANI
In occasione del compleanno di mister Rumignani riceviamo e pubblichiamo un ricordo inviatoci da un tifoso biancazzurro –
Fra i personaggi che hanno rivestito il ruolo di allenatore nella storia del Delfino mi piace ricordare la figura di
GIORGIO RUMIGNANI.
Eravamo reduci dalla retrocessione dalla serie A del 1993. Per il campionato di serie B successivo, la squadra fu affidata al duo Corelli-Zucchini, ma il gioco e i risultati furono subito molto scarsi.
Serie B 1993/94, 4a giornata
La piazza contestava apertamente soprattutto il baffuto Corelli, dandogli dell’incompetente. Fra l’altro, fu “pizzicato” in situazioni poco edificanti fuori dal campo – delle quali fui pure testimone occasionale – ma che evito di riportare, benché che all’epoca dettero luogo a pettegolezzi negativi e pesanti in città. Quest’ultima mentre teneva fuori dalle polemiche il mitico, unico capitano Vincenzo, che ben aveva figurato da allenatore anche nell’ultima parte della precedente stagione in massima serie, potendo anche vantare di essere stato in panchina nel mai dimenticato 5-1 alla Juventus:
La Società presieduta da SCIBILIA, dopo l’esonero del duo, alla 7a giornata pensò di affidarsi a un nome di grido in quell’epoca,
quel Franco SCOGLIO
chiamato “il professore”. I guai – se possibile – aumentarono tuttavia ancor più.
Serie B 1993/94, 7a giornata: Pescara-Verona 0-2
I suoi metodi particolari e il suo porsi in modo un po’ presuntuoso erano motivo di polemica continua con l’ambiente tutto e lo spogliatoio in particolare.
Serie B 1993/94, 9a giornata: Pescara-Fidelis Andria 0-3
Dopo solo 3 giornate il vulcanico patron commendatore Pietro Scibilia lo mandò via (1 solo punto in 3 partite) affidando la panchina a Giorgio Rumignani, che aveva fama di essere un “salvatore” speciale nelle situazioni più disperate. Ed infatti, per il suo esordio di fuoco in panchina, non poteva capitare occasione migliore di quella indimenticabile
Fiorentina-Pescara del 31 Ottobre 1993.
Contro la blasonata Viola – favorita del campionato cadetto, nel quale era considerata di passaggio (e che terminerà infatti al 1° posto) – il Pescara incarnò subito lo spirito battagliero del neo tecnico subentrato. Ricordo che la squadra biancazzurra esibì nell’occasione una compattezza e una capacità di reggere l’urto insospettabile fino ad allora. In pratica, la partita fu a senso unico: un vero e proprio assedio dei toscani allenati da Ranieri (che potevano vantare elementi quotati come Toldo, Pioli, Iachini, Effenberg, Robbiati, ecc.) fino all’ultimo minuto di recupero. Malgrado il forcing incessante e i tanti pericoli vissuti ma tutti sventati, la squadra mostrò una resistenza sorprendente, condita anche da una certa dose di fortuna, aggrappandosi al risultato di parità con tutte le forze e quasi con eroismo, considerando il dislivello dei valori in campo, oltre che in classifica .
Lo 0-0 finale conquistato
ebbe un sapore ancora più particolare per un dettaglio non da poco: i biancazzurri rimasero infatti dapprima in 10 per l’espulsione al 70° de “il Gaucho” Gianluca GAUDENZI (che fra l’altro giocò buona parte della gara con la testa fasciata dopo un violento scontro di gioco, insistendo stoicamente a rimanere in campo e confermando le sue doti di generoso combattente, molto apprezzate dalla tifoseria); quindi, addirittura in nove, quando cinque minuti dopo fu espulso anche Totò NOBILE. Ciononostante, la squadra si difese strenuamente in doppia inferiorità, conquistando il pareggio con una vera e propria impresa, quasi equivalente ad una vittoria.
Serie B 1993/94, 10a giornata: Fiorentina-Pescara 0-0
Dopo quella partita la squadra diventò un corpo unico col suo allenatore, che seppe infondere ai suoi giocatori l’animo di chi non si arrende mai. E quello spirito di lotta si esaltava proprio nelle occasioni più difficili, che in quel campionato si presentarono molto spesso. Memorabile la rimonta sotto di 3 gol in Vicenza-Pescara 3-3 del 9 gennaio 1994:
Serie B 1993/94, 18a giornata: Vicenza-Pescara 3-3; 22a: Brescia-Pescara 3-1
Tante furono le battaglie in partite superate non senza una costante difficoltà:
Serie B 1993/94, 23a giornata: Acireale-Pescara 1-1
Le sofferenze durarono per tutta la stagione:
Serie B 1993/94, 25a giornata: Pescara-Palermo 2-2
Verso il finale di campionato, la permanenza in B sembrò anche divenire un’illusione, ma i 14 gol di Andrea CARNEVALE, arrivato a gennaio, e una tattica fatta di catenaccio intelligente e contropiede ci permisero di ottenere una salvezza prodigiosa.
Peraltro, al ritorno battemmo prima fuori casa la Fidelis Andria, vendicando la sconfitta casalinga della 9a giornata (con “90 minuti nella nostra area di rigore” a detta del DS dei pugliesi!), …
Serie B 1993/94, 28a giornata: Fidelis Andria-Pescara 0-1
… quindi, clamorosamente, la Fiorentina, di cui fummo la “bestia nera” in quella stagione:
Serie B 1993/94, 29a giornata: Pescara-Fiorentina 1-0
Vivemmo bruttisssimi momenti …
Serie B 1993/94, 34a giornata: Ancona-Pescara 2-0
… ed altri di disperata speranza:
Serie B 1993/94, 35a giornata: Pescara-Modena 4-2
Un’altalena di emozioni ma con i quattro match finali senza sconfitte, pur illudendosi e subendo brucianti rimonte:
Serie B 1993/94, 36a giornata: Bari-Pescara 3-3
Bellissimo il colpo d’occhio dell’Adriatico alla penultima con i fratelli vicentini:
Serie B 1993/94, 37a giornata: Pescara-Vicenza 2-2
Fu solo grazie alla classifica avulsa che rimanemmo in B, all’ultimo minuto dell’ultima giornata, quando espugnammo Cosenza per 0-2 con l’orecchio teso alle radioline, in attesa dei risultati delle nostre rivali in lotta salvezza, Pisa ed Acireale:
Serie B 1993/94: ultima giornata
Si veniva dagli anni d’oro di Galeone
– il profeta dal calcio brillante e votato all’attacco – e perciò il compito di mister Rumignani fu ancora più arduo, in quanto la piazza tutta fece non poca fatica ad accettare un tipo di gioco difensivista e votato all’ottenimento del punticino, che guardava alla praticità senza fronzoli per raggiungere la salvezza. Ancora una volta il mister friulano mise a segno una delle più belle imprese della sua carriera, frutto del suo marchio di fabbrica. Una salvezza che resta indelebile nei cuori dei tifosi biancazzurri, abituati storicamente a campionati dove la lotta era quasi sempre rivolta al primato o – quando andava male – a piazzamenti onorevoli nella classifica finale. Poco conta che a qualcuno, anzi a molti, faceva storcere il naso veder buttare il pallone spesso in tribuna: in quell’anno, ciò che contava era la permanenza in B … ad ogni costo.
Da un innamorato biancazzurro a 40mila.it.
P.S.: nel ringraziare il tifoso V.B. per averci inviato il suo contributo, precisiamo che il contenuto rappresenta sempre e solo un’espressione dell’autore stesso e non impegna il punto di vista di 40mila.it. Cogliamo inoltre l’occasione per ricordare a tutti i tifosi biancazzurri che questo sito “appartiene” ai tifosi stessi del Pescara: sono pertanto benvenute proposte di contributi. A tal fine, è possibile utilizzare la mail di contatto info@40mila.it (anche raggiungibile dal link nel menù principale in alto).
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80 Comments
profe’ al mercato le zucchine stanno a 1.20 al culo…ops al chilo scusa
PESCARA LIBERA VOGLIAMO UNO SQUADRONE
Abbiamo vinto è convinto, dai su ma sempre da piagne a ricordare i fasti del passato? Ma non va mai bene nulla?
E invece non le devi guardare. Devono rimanere nel loro orticello fatto di miseria ed il giorno in cui gli sponsor gli faranno ciao ciao si dovranno trovare un lavoro serio… e poi li non ci saranno santi in paradiso. Mi sembrate come quelli che si lamentano di barbara D’Urso e poi stanno li a guardare il grande fratello.
Il furbetto collinare abile a creare il contesto a lui più consono dove sguazzare imperversa sulle tv locali e tutti a scodinzolargli intorno. Clima intimo da Bar dello Sport anzi da osteria del classico paesino dell’entroterra (non me ne vogliano gli amici dei paesi e paeselli,metterei la firma oggi stesso per vivere in campagna lontano dalla città)dove il personaggio racconta le sue imprese sui campi amatoriali insieme ai suoi sodali della stampa scritta e televisiva e dallo studio partono i commenti compiacenti divertiti e molto personali.
Questo è il livello a Pescara. È tutta una commistione siedono tutti allo stesso tavolo .Non esiste un confine che delimita con professionalità (parola stratosferica e irraggiungibile ) i propri ruoli . Pacche sulle spalle e battutine ruffiane sempre pronte .Mentre non solo i tifosi vengono trattati da sempre come 4 scemi ma la città tutta . Se la suonano e se la cantano a proprio uso e consumo . Non dovrei guardare certe trasmissioni ? No…troppo semplice,dobbiamo essere testimoni dello scempio senza fine e denunciarlo di continuo. Tifoseria azzerata numericamente e cosa più grave anche moralmente . La colpa è soprattutto nostra se c’è questo andazzo, ammettiamolo.
SEBASTIANI VATTENE
Un’altra epoca. Gioco piu’ lento. Preparazione approssimativa. Regole a favore dei difensori. Catenaccio con il libero utilizzato da tutte. Lo sport si evolve ( per fortuna!). Noi cmq sempre avanti, da Galbiati regista arretrato con Orazi falso nueve alla zona pura di Catuzzi, allo spettacolo del 4-3-3 Galeoniano, innovatore anche negli allenamenti ( piu’ pallone e meno corsa. Oggi standard nel menu di allenatori molto diversi fra loro ma ugualmente vincenti come Guardiola, Ancellotti e Mourinho).
Oggi ci dovremmo esaltare con il 5-3-2 di Breda ( con tutto il rispetto per il mister che sta facendo quello che deve fare in questa situazione poco simpatica)? Una ragione in piu’ per dire: SEBASTIANI VATTENE!
Rivedere i gol del mitico Andrea ci può solo risollevare da sta malinconia
Questi sono i capocannonieri degli ’80, di cui parlavo, con a fianco il numero di gol
https://it.wikipedia.org/wiki/Marcatori_dei_campionati_italiani_di_calcio
1979-80 Italia Roberto Bettega Juventus 16
1980-81 Italia Roberto Pruzzo Roma 18
1981-82 Italia Roberto Pruzzo Roma 15
1982-83 Francia Michel Platini Juventus 16
1983-84 Francia Michel Platini Juventus 20
1984-85 Francia Michel Platini Juventus 18
1985-86 Italia Roberto Pruzzo Roma 19
1986-87 Italia Pietro Paolo Virdis Milan 17
1987-88 Argentina Diego Armando Maradona Napoli 15
1988-89 Italia Aldo Serena Inter 22
Alcuni capocannonieri
Boniperti 27
Nordhal 35
Hansen 30
Angellillo 33
Brighen 27
Bonninsegna 24
Rossi 24
Serena 22
Signori 26
Van Basten 25
Battistuta 26
Bierhoff 27
Sheva 25
Crespo 26
Inzaghi 24 lui sicuro 0 rigori lo storpio
Toni 31
Totti 26
Di Narale 29 e 28
Ibra 28
Cavani 29
Higuain 36…
Per me avet dett na freca di cazsate😂
Se oggi, un Ronaldo o un Messi, uscissero dal campo con la maglia strappata da un difensore l’episodio diventerebbe oggetto di discussione al Consiglio di sicurrezza dell’Onu.
Con probabile invio dei caschi blu.
Ha pienamente ragione warhua
oggi ci sono più gol perchè tutte le squadre provano a giocare, anche le più piccole e soprattutto perchè arrivano in serie A e B giocatori raccomandati
Abbastanza vero che, come dice warhua, fino agli anni ’90 compresi, la libertà di menare da parte dei difensori era maggiore. Fosse per me la ridurrei ancora per aumentare lo spettacolo e l’importanza della tecnica nel calcio. Figuriamoci che io passerei al rosso, anziché al giallo, per i falli che bloccano le ripartenze. Le ripartenze sono azioni bellissime e veloci, che spesso possono generare gol: che senso ha punire solo con un giallo quando ti eviti un gol contro?
Certamente, il gioco degli anni ’80 era meno spregiudicato di quello di oggi (con i 3 punti) e di quello che Sacchi iniziò a fare anche quando c’erano ancora solo 2 punti in palio. Ma, secondo me, spiega solo in parte l’aumento dei gol.
Mi ricordo che i gol negli ’80 erano molto più “pesanti”, i gol erano molto più celebrati.
Arrivare a 11-12 gol era già un ottimo risultato. Per me, come ho già detto, dipende molto dalla maggiore libertà e tutela concessa agli attaccanti di oggi che, di fatto, hanno però svalutato l’importanza dei gol rispetto agli anni ’80 quando invece l’area era davvero un ring.
Sì, c’erano meno squadre, ma anche a fare la proporzione il conto non torna:
Maradona divenne capocannoniere con 15 gol nel ’87-’88, segnando 4 rigori
Anche Pruzzo divenne capocannoniere con 15 gol nel ’81-’82.
Higuain e Immobile sono diventati capocannonieri con 36 gol.
Anche se vogliamo prendere i 22 gol di Serena nel ’88-’89, i conti non tornano lo stesso.
A me sembra che oggi, in area di rigore, ci sia molta più libertà di una volta.
Vabbè una volta giocavano in 16 in serie A (8 partite in meno) e non fischiavano tutti ‘sti rigori..
Questo non significa che prima era facile segnare, anzi
il capocannoniere della serie A raramente superava i 20 gol.
Negli anni’80 l’area di rigore era un ring.
Di certo non sopra i 30 gol come oggi.
si giocava più lentamente perché a quel tempo, se un attaccante partiva in velocità veniva messo a terra subito (come ho già spiegato qualche settimana fa),
gli attaccanti non erano tutelati come oggi e il difensore che stendeva un giocatore in corsa da dietro non veniva espulso.
Guardatevi la finale ’82 e ditemi se non giocano veloce.
Giocano veloce perché si sentono tutelati in quanto la partita è in mondovisione e certi fallacci sono meno probabili.
Oggi i giocatori possono giocare veloci perché sono tranquilli, sono estremamente tutelati.
Adesso i Rangers sono più lenti dei calciatori. Prima era il contrario
Max sempre tranchant ma stavolta ineccepibile.
Sul fatto che una volta il calcio era più lento siamo d’accordo ma se osservate l’intelligenza tattica la scaltrezza e il guizzo di Carnevale io credo che sarebbe uno dei pochi a non sfigurare nel calcio di oggi dove ce fisicità ma poca tecnica e poca apertura mentale indotta mari giocatori fin dalle giovanili…quando uno ha estro e fantasia non gli puoi date tanti dettami e compiti deve essere lasciato libero di esprimersi…anzi così facendo qualche mister intelligente sa che nn dife sgolarsi per fargli dare una mano indietro….lo farà fa solo quando puo
Ultimi in A Sebastiani prende Caraglio
Ultimi in B Scibilia prende Carnevale
Non ci sono ulteriori commenti da fare.
Biancazzurri tutta sa velocità dei giocatori pescaresi, non è che ci sta pure adesso
Carnevale dù spanne sopr’a lu rest. Però si juchéve lentamente rispett’a mò
é mio
Se c’è bisogno di investire lui lo farà come sempre, e io ci credo
Bello questo post warhua .È tuo o lhai trascritto ? Cmq rivendendo alcuni gol pubblicati qui anche a distanza di anni sono ancora stupito di come Andrea Carnevale in B era un UFO…i Gol se li inventava dal nulla …e che gol .Senza di lui saremmo retrocessi prima di iniziare il campionato . I Bomber trasformano squadre mediocri in vincenti Si Capite Ndundi’ …sto accattone farabutto
Lo stadio Adriatico era una specie di Olimpico di Roma, solo un attimo più piccolo.
Andrea Carnevale arrivò a Pescara ormai sfiduciato e praticamente sul viale del tramonto. Lui stesso ammise di essere arrivato a Pescara, perché…Pescara è vicina a Roma. Si ricredette subito, alla prima trasmissione di Rocchi, fatta subito dopo il suo arrivo, dove era presente Carnevale stesso (tra l’altro, Enrico Rocchi annunciò quasi piangendo di gioia l’arrivo di Carnevale, in un suo flash sportivo precedente a quella trasmissione serale).
In quella stessa trasmissione serale ci furono telefonate che fecero capire già l’aria che tirava. Già quella sera capì che era finito in un posto ben diverso da quello che pensava. Un posto dove, probabilmente, sarebbe rinato. Il tifo dell’Adriatico, paragonabile quell’anno a un tifo di serie A di medio-alto livello, completò l’opera entusiasmandolo al punto da dargli la forza iniziare davvero una nuova vita calcistica dove, stavolta però, era lui il Re (e non Maradona o Zico).
Il luogo dove pensava di finire la carriera nel dimenticatoio, si rivelò invece il luogo che gli ridiede una nuova vita calcistica perché le sue imprese col Pescara ebbero una grande eco in varie trasmissioni della Rai (complice anche il fatto che Paola Perego era presentatrice in Rai).
Quella fu la favola di Rocky (Carnevale) e del suo allenatore “Mickey” (Rumignani).
Una delle favole più belle, a raccontarla, della storia del calcio.
Bravo pe76 …se tutti o molti degli ex Rangers riconoscessero come te di essere stati ingrati ed esagerati contro Scibilia prima e Oliveri dopo sarebbe un bel gesto…e non solo . E aggiungo che se siamo andati in mano a Paterna 2 domande qualcuno se le dovrebbe fare
Mi sta vini’ da piagn 😶 quel periodo la curva era spaccata ma facemmo corpo unico sapendo che si rischiava grosso la retrocessione povero Don Pietro tutt le domeniche era il nostro bersaglio
Lo stesso Carnevale un giorno venne da noi scherzando ci disse insieme a Nobile che eravamo dei pazzi scatenati e che nessuno ci riusciva a fermare
a Cosenza io non ci so stat per problemi al ginocchio
Quell era la curva di Stefano Paravia e Marco Mazza era tutt n’atra musica e senza dimenticare Papalina
mamma mia che domeniche fantastiche
quei giorni non torneranno più scurdemicil proprio
la trasferta di Ancona rimarrà anche quella nella storia quando passammo a San Benedetto dai finestrini volava di tutto
arrivammo alla stazione di Ancona pur li marinar facemmo scappare 
Anche qualche arbitraggio favorevole come quello di ieri non ci dispiace
Il tifo negli anni di Tom Rosati, Angelillo, Rumignani e Pillon sono esempi di come la tifoseria pescarese non voglia per forza il calcio champagne alla Cadè, Galeone o Zeman. Quello che esalta è anche la chiara sensazione di una squadra che lotta su ogni palla, con grinta e agonismo. Oggi come oggi il problema è avere invece la sensazione che la prima a non “lottare” per nient’altro che non siano gli affari sia la Società; e che questo atteggiamento e questa mentalità vengano diffusi anche tra i giocatori. Vediamo se con Breda l’agonismo visto ad Ascoli durerà
Trasferta a Cosenza indimenticabile
Momenti irripetibili.
Ci siamo avvicinati l’anno di Zeman ma era tutta un altra storia.
Esatto, nove tamburi e tanti di quei gruppi dove ognuno di noi poteva trovare ed essere appartenente
tifo incessante (e rumoroso) per 90 minuti, anche sotto di due gol
credo qualcosa come nove tamburi
curva strapiena
oltre al fatto che quell’anno, varie volte ci furono oltre 10000 persone allo stadio col Pescara in fondo alla classifica
degli ultimi 30 anni
nell’anno di Rumignani, a mio parere, c’è stata la curva Nord più bella degli 30 anni
Era una festa ovunque
In quell’anno, Andria, Lucca, Ancona e Cosenza
In quell’anno, andai anche a Lucca in trasferta, in cinque con la Renault 4. Che ricordi, unica nota negativa, che perdemmo
Gli anni piu’ belli del tifo senza ombra di dubbio. Scontri ovunque. Eravamo temuti da chiunque. Chiedete agli atalantini cosa dissero in una delle tante interviste. La trasferta piu’ pericolosa? Sicuramente Pescara.. no napoli o roma… PESCARA. Che cazz ne vonn sape’ sti rincoglioniti di mo. Lascem perd va
INTEGRAZIONE
Sono stati aggiunti i video delle ultime 4 giornate del campionato di serie B 1993/94.
Se il culo di Sebastiani fosse di carta vetrata na frega di giornalisti e di utonti di questo (e quell’altro) muro sarebbero senza lingua.
Grande Rumignani ….tipico friulano tenace e determinato. Lu pel Rusce
Vediamo cosa accadrà con il Vicenza . Se i giocatori si ripeteranno x intensità voglia di arrivare prima sul pallone ..allora vuol dire che davvero hanno silurato l’allenatore . Rumugnani da uomo semplice senza TikiTaka x la testa ci salvo’ , questo conta e resta negli almanacchi .
Con tutta sincerità a me di cullu non frega na cippa, i giocatori devono capire che la maglia indossata va onorata. Punto e basta
QUESTI SONO UOMINI NO QUESTI TATUATI E SIGNORINE DA PALCOSCENICO
e cmq con quella rosa di giocatori in B come abbiamo fatto a disputare un campionato così disgraziato non di capisce….anzi il bello del calcio è proprio questo non ce nulla di scontato e basta una sola componente stonata che i campionati prendono brutte pieghe
Quell’anno partimmo da – 3 per la penalizzazione inflitta per il caso della maga sulla partita di Taranto …chiedere al simpatico Nerone de Il Centro x dettagli .E Totò Nobile era un gran terzino altroché. Il suo gol si punizione più famoso fatto col Pescara è stato quello realizzato all’olimpico che ci permise di vincere contro la Roma di nuovo a distanza di di 4 anni dalla prima fantastica vittoria per 1-3 che porto ancora nel cuore un emozione vissuta li sugli spalti forse addirittura superiore al primo spareggio del 77
Belli questi video.
Il che costò la panchina a Scoglio.
Nel primo si nota, a parte un’uscita a vuoto di Savorani sul primo gol, che il Padova raddoppia nientedimeno che con un certo Galderisi.
Nel secondo, match contro la Juve, la rovesciata di Borgonovo!
Nel terzo la famosa frase di Scoglio: “se in 4 domeniche facessi zero punti non mi frega niente …”! Infatti, cacciato alla sua terza domenica
Nel quarto la doppietta di un giovanissimo Inzaghi per il Verona!
Poi la vergognosa sconfitta in casa con la … FIdelis Andria!
L’apoteosi della rimonta a Vicenza con l’arrivo di Carnevale!!!
ricordo una partita in cui nobile fece goal su punizione… annullato poi dall’arbitro che lo fece ribattere… stessa posizione stessa distanza e stesso goal… non mi ricordo contro chi giocammo pero’…
Totó Nobile. Avete ragione, un altro che – sua pure non un campionissimo – ci ha messo tutto. Giusto ricordarlo. Mi pare che segnò anche gol pesanti all’Olimpico, ricordo bene?
Alex, tu che sei un amante degli amarcord, illuminaci
Ho letto che poi il Pisa perse lo spareggio salvezza 4 a 3 dopo i tempi supplementari e i rigori contro l’Acireale
Ma perché avevamo 3 punti di squalifica in quel campionato? Neanche mio padre se lo ricorda 
Palladini in uno dei video fa dei dribbling strepitosi
In quella formazione fu molto importante anche Righetti
e Ferretti.
a parte Carnevale (mostruoso)… che cazz di giocatori erano Palladini e Massara e Nobile
E non è stato detto che abbiamo giocato quel campionato con 3 punti di squalifica in classifica. Siamo partiti da -3.
Il portiere dell’Andria fu espulso nei minuti finali della partita contro il Pisa.
Si giocava con il modulo 9-0-1. Palla a Carnevale e gol!
sì sì, era l’Acireale.
Con tutta la faccenda dei minuti di recupero del “Tupparello” di cui vittima prima il Pescara, con Anconetani che diceva di non aggrapparsi a quelle cose, poi subito dopo ne fu vittima anche il Pisa e alla fine del campionato proprio Anconetani fece o tentò di fare ricorso proprio per i minuti di recupero del “Tupparello” di cui fu vittima anche il Pisa.
Prima ho scritto che l’Ancona giocò come se fosse una finale di Champions,
in realtà fu la F.Andria a giocare come se fosse una finale di Champions.
L’Ancona giocò comunque una gara intensa e attenta.
warhua hai sbagliato squadra, non era il Trapani, era l’Acireale
Carnevaleeeee boommm, Carnevale facci un goallll
A quei tempi si creava un legame tra squadra e tifosi.
Oggi il calcio mercenario ha distrutto la passione.
Quando hai un giocatore che dichiara che non vede l’ora di tornare a Bergamo cosa volete che si crei?
Quella salvezza fu molto più incredibile di quello che può apparire adesso.
La vittoria a Cosenza fu il dettaglio meno importante.
Era necessario anche che il Pisa non vincesse in casa contro la Fidelis Andria che era già salva
e che l’Ancona, già salvo da un pezzo, non perdesse in casa contro il Trapani.
Ovviamente, Pisa e Trapani erano in lotta con il Pescara per la salvezza.
La partita Pisa – Fidelis Andria fu qualcosa di clamoroso con il potere dell’Andria che parò tutto e mi sembra che a un certo punto l’Andria rimase dieci proprio per l’espulsione del portiere (di questo non sono sicuro, però). Una partita incredibile, comunque.
L’Ancona che lottò contro il Trapani manco fosse una finale di Champions.
In molto pochi erano a credere in quella salvezza quasi impossibile.
Mi ricordo che Bruno Pace era uno di quelli che ci credeva e invitava tutti a considerare che non era ancora finita.
Per arrivare ad Ancona in treno c’abbiamo messo una giornata, manco stessimo andando in capo al mondo, ogni dieci minuti, freno di emergenza tirato. QUANDO ERAVAMO GIOVANI E NON AVEVAMO PAURA DI NULLA
Condivido in pieno l’ultimo post di nemicissimo👍
Tanti Auguri mister🍻
Ma il tifo nostro ad Ancona con una squadra che stava per retrocedere?!?!?!? Altro che la disillusione creata da Sebastiani oggi!!! A quei tempi il “sogno” c’era anche da ultimi in B! Sebastiani ti rendi conto di cosa hai fatto?

Bellissimo omaggio al grande rosso di Gemona.
Mi auguro mister Breda possa forgiare una squadra rocciosa umile e pragmatica.
Basta mellifluo tikitaka.
Presente sul TRENO DELLA SPERANZA (così venne chiamato il treno organizzato e pagato quasi interamente da Scibilia per Cosenza), 16000 mila lire per il biglietto del treno e dello stadio. Partimmo a mezzanotte per arrivare giusto in tempo per la partita. Sassaiole continue per arrivare allo stadio dove riuscirono a rubare lo striscione a padre Fedele e bruciarlo nella nostra curva. Quanti ricordi
RADICE BERSELLINI BOLCHI SONETTI MAZZONE TOMROSATI…lu mister ha da tenè almeno 40 anni più di li jucatur! Guardate la foto di TOM ROSATI che in piedi, mano sui fianchi, troneggia sui giocatori stesi a terra dalle sardelle e dalla fatica!
NO AI MISTER AMICI DEI GIOCATORI, SI AI SERGENTI DI FERRO!
Rocco Bersellini

E Leonino Trapattoni
Non ricordo quale famoso coach di football americano diceva che con un buon attacco si vendono i biglietti, con una buona difesa si vincono le partite. SI AL CATENACCIO, no ai profeti decotti!
… che poi, catenaccio va bene, ma riguardando le immagini, il palermo l’avem tritat come lu sal e in tante partite abbiamo segnato più di un gol. Nella stessa Fiorentina-pescara ci siamo presentati tre volte in area viola abbastanza pericolosamente. Nelle prime nove giornate di questo campionato, in quante partite ci siamo presentati per almeno tre volte in area in maniera concreta?
RUMIGNANI………………….. TORNA AL PESCARA ……………………….. PRESUNTUOSI, PERFETTI E COMPAGNI DI MERENDE …………………… VIA DAL PESCARA !!!!!!
Mister dalle grande doti umani ( ricordo che seppe gestire un Carnevale dalla vita privata un po’ tumultuosa anzi quest’ultimo lo ringraziò pubblicamente per averlo aiutato e consigliato)
L’uomo delle salvezze impossibili e anche quella volta riuscì in quell’impresa davvero dura.
Ma poi è così vergognoso essere definiti catenacciari ?? È un metodo che sei hai giocatori adatti in difesa e abili attaccanti in contropiede può essere molto redditizio …anzi spesso in chiave moderna è stato tramutato definendolo gioco di ripartenza di riconquista delle seconde palle ma sempre squadra compatta e pronta a ripartire per segnare …Rocco Bersellini Trapattoni Lippi e….il mitico Tom Rosati tanto per citarne alcuni hanno applicato questi dogmi alle loro squadre ottenendo grandi risultati
Ricordo quell’annata come una delle più eroiche. Non è detto che per esaltarsi bisogna vincere per forza i campionati o avere per forza un profeta in panchina. Anche uno 0-0 a firenze può essere memorabile. Onore ed auguri a Mister Rumignani.