Sardelle per tutti!
Gli anni tra l’inizio dei ‘70 e la fine degli ‘80 furono quelli del trionfo della “pescaresità”, sia in ambito calcistico che sociale.
1970
Ancora oggi ricordiamo quel periodo come “l’epoca bella” per eccellenza (con i suoi storici locali: Berardo e Camplone tanto per citarne qualcuno).
Le vie del centro città vennero progressivamente invase da macchine, con le prime auto spider; e il fischio del treno ancora tagliava la città in due. Furono gli anni dell’ottimismo, di conquiste calcistiche e sportive, di rapidi cambiamenti.
Nel 1972/73 il Pescara vinse il campionato di Serie D, Girone H, e fu promosso in Serie C come prima classificata. In realtà, quel campionato non era iniziato al meglio: subito al via una sconfitta a Martinafranca. Nei primi 8 match si era andati avanti ma in modo ancora incerto: 9 punti in tutto. La piazza già contestava duramente la dirigenza, anche con episodi di violenza contro GALEOTA, ritenuto responsabile della recente retrocessione tra i dilettanti. Il Presidente era restato comunque alla guida della società, con il solo Vincenzo MARINELLI in qualità di Consigliere.
Erano gli anni di cui si ricordano i derby con l’Angolana, il Teramo, la Pro Lanciano e il Sulmona.
Autunno 1972, il derby a Teramo: 1-1 (nella foto: il gol di Pica per il provvisorio vantaggio teramano)
Ma, soprattutto, chi può non ricordare Domenico “TOM” ROSATI, l’uomo delle rinascite pescaresi? E quei ragazzi in biancazzurro dei quali Edmondo Prosperi era capitano? Grazie a loro, in quell’autunno 1972 la rinascita era alle porte: un gruppo di giocatori rimediati con le casse sociali semivuote, in un clima di sfiducia a causa della bruciante retrocessione in D, iniziò a scrivere la Storia biancazzurra.
In estate era arrivato l’ex atalantino Rigotto (che sarà il miglior realizzatore dei nostri con 10 reti), aggregatosi a Ventura, Arditi, De Marchi, Ceccardi, Cialini, Ciampoli e il detto capitan Prosperi. Tra i nuovi in organico stabile, Marino Rosati e Santilli. E Mazzeo dalla Casertana. Franco Rosati, fratello di Tom, arriverà poi dal Trani.
Franco Rosati
L’ala Ciardella, Rigoni, Bibi, Moliterno, Favaron, Marini e Battiston completavano l’ossatura di una squadra delle meraviglie: 48 gol segnati e 18 subiti con il “catenacciaro” tecnico di San Benedetto del Tronto; 21 vittorie, 10 pareggi (compreso quello in casa con l’Angolana alla 7a giornata, castigati dall’ex Tagliolini); 3 sole sconfitte.
1972/73
Precisamente, fu dopo la seconda sconfitta della stagione nel derby contro la Ovidiana Sulmona, che il Pescara metterà in fila una serie di 25 partite utili consecutive, che lo avrebbe portato al 1° posto in classifica. Memorabile poi l’8 a 0 al Cerignola alla penultima giornata. La sconfitta all’ultima, a Manduria, fu irrilevante: primi con 4 punti di vantaggio sul Teramo, 6 sul Pro Lanciano, 8 sul Nardò. E poi, in quella stagione, quel record singolare e tutt’ora imbattuto: 1° ottobre 1972, Pescara-Nardò; ben cinque Rosati nella stessa partita(!), quattro in campo e uno sugli spalti. L’allenatore dei pugliesi è Armando Rosati. Tra gli abruzzesi c’è il fratello Tom in panchina. In campo, il fratello più giovane (Franco) e un figlio di Armando (Marino schierato al centro dell’attacco); l’altro figlio di Armando, Gianni, era in tribuna.
Tom Rosati, carismatico allenatore marchigiano, aveva vinto la sua scommessa: lui a contrasto con quella “belle époque”; lui sergente di ferro a inventare quell’
“equilibrio sopra la follia”
tra tanti gol e difesa imbattibile; lui capace di portare in ritiro una squadra con appena otto calciatori e senza neanche le scarpette con cui scendere in campo… lui che finì per comprarle lui stesso con una cambiale alla Pantofola d’oro; lui che scese dalla Serie B in cerca di riscatto, dopo una fallimentare stagione alla guida del Livorno (segnata dall’esonero e dalla retrocessione dei labronici). Lui, sì, aveva vinto.
Tom Rosati e Marinelli
La figlia di Tom, Barbara (che perse il padre a 19 anni), in alcune sue interviste – rilasciate a TV locali e non – rimarcò alcuni concetti, fra cui:
“i calciatori cosiddetti ‘tatuati’ mio padre sicuramente non li avrebbe fatti giocare,
al di là dei valori tecnici; per lui le ‘regole’ erano regole e dovevano essere rispettate. Sicuramente mio padre non avrebbe resistito al calcio di oggi”. Lo schiaffo a Cozzella [in Pescara-Como 1983/84]? “Era così anche negli spogliatoi. Per i ragazzi che allenava era un padre, prima d’essere il loro allenatore”.
Il famoso schiaffo
“Papà aveva il mare nel cuore. Figlio di pescatori, aveva iniziato a lavorare al porto di San Benedetto, la sua città. A 11-12 anni, faceva lo scaricatore. A Francavilla, dove andavamo al mare all’allora stabilimento Roberto, si era preso una barchetta minuscola, un guscio di noce con la vela. Un pomeriggio d’estate esce con questa barchetta e dopo due secondi si scatena il finimondo in mare. E lui non rientrava, non si vedeva più. Ci allarmammo, piangevamo. E lui niente. A un certo punto ce lo vediamo arrivare a nuoto con la corda tra i denti che trascinava la barca verso riva. Questo era papà”.
Perché Tom? “Da quello che racconta mamma, risale a quando era ragazzino. Lui era del 1929, da bambino giocava a pallone con gli americani, che lo chiamavano Dom. Da lì Tom.
Un aneddoto tra famiglia e calcio? “Nostro padre non voleva che noi figlie avessimo a che fare con i calciatori; era molto geloso, un uomo all’antica. E quando perdeva a casa c’era il fuggi fuggi generale, silenzio totale. Al massimo, se ti affacciavi in cucina la domenica sera mentre guardava la televisione ti poteva dire ‘fammi un bicchiere di latte’. Sempre il latte beveva: ‘perché pulisce i polmoni’. Ma durante le partite era capace di farsi fuori tre pacchetti interi di Muratti. Altro che latte.
Per le critiche stava male, ma è sempre andato avanti per la sua strada. Come quando gli spedirono una pallottola a casa. ‘Se non fai giocare quel giocatore ti spariamo in panchina’. Lui cadeva nel mutismo, ma non si piegava.
La verità è che papà non andava d’accordo con tutti, neanche con i vari dirigenti che si sono succeduti. Per lui era o bianco o nero, non sapeva fingere”.
E un nipote di Tom, Gianni ne racconta altre: “il Pescara venne sconfitto a Putignano; di ritorno col pullman, in un autogrill mio zio Tom fece scendere la squadra e poi disse all’autista di partire, costringendo poi i giocatori a fare diversi chilometri a piedi per risalire”. E a Gallipoli: “un difensore avversario colpiva con pugni ripetutamente il giocatore più forte del Pescara, Rigotto; l’arbitro non interveniva mai perché in quei posti il fattore campo pesava molto. Allora mio zio prese un secchio, entrò in campo e lo mise in testa al difensore. Si scatenò il finimondo, il Pescara riuscì a ripartire a fatica, ma con i vetri del pullman completamente sfondati”.
Comunque, il gruppo di cui sopra diede l’inizio a una splendida cavalcata, che nell’anno successivo portò addirittura alla B.
1973/74
“TOM il burbero”, o il “motivatore”, come lo chiamavano negli ambienti calcistici, ci fece vivere un’altra annata bellissima. Tom Rosati, Uomo all’antica: un Uomo del passato che ci guidò nel futuro. La fermezza, la serietà che aprì l’epoca della superficialità e della vanità. Lui con i piedi per terra mentre la squadra volava, i tifosi biancazzurri sognavano persi tra le nuvole e la città decollava nel cielo con l’espansione dell’aeroporto civile.
1973/74
E insieme a lui: Battiston, Ciampoli, Capogna, Ciardella, Cimpiel, Concari, De Marchi, Favaron, Ferrari, Lopez, Loseto, Pennati, Prosperi, F. Rosati, Rossetti, Santucci, Serato, Turrini, Ventura e Zucchini.
Capogna
Prosperi
La trasferta di Latina, all’ultima giornata della stagione 1973/74 della Serie C, girone C, fu la prima ‘’trasferta di massa’’ dei tifosi pescaresi: più di 10.000 assistettero alla punizione in gol del fratello del mister, Franco, detto “Battellone”. Franco Rosati ci racconta alcuni momenti: “il giorno prima della partita eravamo in ritiro ad Atri e non eravamo nelle migliori condizioni fisiche. Era la fine del campionato. Il pareggio in casa con il Lecce di Losi ci buttò giù il morale e in campo non potevamo disporre di ZUCCHINI per via della squalifica. L’aspetto che più ci colpi fu che il Latina, oramai retrocesso, richiamò tutti i giocatori per far disputare la partita. Pensammo che ci fu la mano del Lecce. Ma con la mia punizione magistrale al 6’ minuto del secondo tempo sbloccammo la partita:
e fu vittoria”!
1974, Latina-Pescara 0-1
Il 16 Giugno 1974, dopo 25 anni, il nostro Pescara torna in B, con le casse della società che incassarono poco meno di 500.000 delle vecchie lire. Memorabile il malore che ebbe per la troppa gioia il presidente GALEOTA a fine gara.
Il Tempo, 17/06/1974
I successivi 2 anni di B furono anni di transizione. Alla vecchia dirigenza, subentrò alla presidenza dapprima Gianni CAPACCHIETTI e poi Armando CALDORA.
L’aspetto da rimarcare è che la piazza di Pescara era spesso tra le più presenti fra quelle italiane allo stadio.
1973/74
Negli anni ’70 Pescara, la città di D’annunzio e Flaiano, acquisì l’appellativo di “mini metropoli”: delle città abruzzesi fu quella che entrò per prima nell’orbita delle città moderne. Questo aspetto contrassegnò il “modo di essere pescarese”, che ancora oggi è vivo in ognuno di noi. E fece sì che aumentò le rivalità con le altre città abruzzesi, in particolare con Chieti.
Tom Rosati amò tanto la nostra città, proprio lui, l’Uomo che concentrava le nostre rivalità: sambino di nascita, teatino d’insediamento famigliare. Pur con la famiglia nella vicina Chieti, volle vivere quegli anni a Pescara, da solo in centro, comprandosi casa a Piazza Salotto:
altra meravigliosa contraddizione dell’Uomo che anni dopo tornò protagonista della nuova rinascita del nostro calcio, un altro “brivido sopra la follia” regalato ai tifosi biancazzurri, in una vita che, purtroppo, presto divenne…
un attimo che vola via.
Anni dopo la figlia Barbara dirà: “Se lo sono scordati un po’ tutti. Dei giocatori di allora solo Filippo GALLI lo nomina ogni volta che gli chiedono dei suoi inizi. E TOVALIERI una volta mi raccontò che se non era per papà che lo andava a prendere in camera dopo le sue nottate nei locali, e lo metteva sotto la doccia per farlo svegliare, non avrebbe fatto il calciatore. Per il resto silenzio assoluto. Dopo il funerale con il vescovo, le bandiere e i vessilli sono spariti tutti. Ma più di altri ci dispiace per MARINELLI. Non ci ha mai fatto una telefonata e quando l’abbiamo cercato si è fatto negare. Per noi sono stati anni durissimi. Mia madre, casalinga, si è ritrovata all’improvviso sola con 4 figli, di cui solo una maggiorenne e senza sapere come gestire la situazione finanziaria che aveva lasciato papà per essersi fidato troppo di alcune persone. Dopo abbiamo venduto tutto quello che abbiamo potuto; nessuno ci ha dato mai una mano. Porte chiuse, tutti spariti, anche chi stava dietro a papà dalla mattina alla sera per un biglietto. Tutta questa irriconoscenza per papà non si è conclusa neanche con la festa per gli 80 anni del Pescara Calcio. Nessuno ci ha chiamato, nessuno lo ha nominato. Il figlio di ZUCCHINI in campo c’era; avrebbe potuto esserci anche nostro fratello. È stata una dimenticanza vergognosa. E pensare che la Salernitana alla festa di tre anni fa ci ha invitato e mandato una medaglia per papà; e così pure il Chieti. Pescara no, Pescara ha dimenticato Tom Rosati, che invece si sarebbe meritato il nome dello stadio, altroché”.
Noi no… noi tifosi non lo abbiamo dimenticato.
70 Comments
Per gentile concessione di Elvira Rosati, a questa pagina e nella sezione foto del sito è stata aggiunta una foto dell’esultanza in Latina-Pescara 0-1 (1974)
Tutti al lavoro oggi?
GALEONE, ROSATI E CADÈ sono gli unici che mmi sono rimasti nel cuore
Io facevo lezione di violino ad una delle figlie di Tom… Gran brava ragazza, umile, delicata, raffinata. Siamo, tutt’ora amici e credetemi, é una persona davvero splendida. Spero che possa leggere questo bellissimo articolo dedicato al padre
Puonciorno .
A qua na freca di gente te bisogn di un neuro psichiatra …jetev annasconn arrete a li scuje
Ma Forza Pescara nesuno lo scrive più? Ah già voi siete tifosi della sebastianese s.l.o.
Cillóoo per lu stadie ci cumbrem la sacc per le urine e le riempiem di birr sott li cavzon.
Ma picchè la birra mona 3,50 arrivat?
Quando tornerà tutto normale mi lo port da la cas nu pai di fustin da 5 litri, chi vuole purtetv lu boccal e mi segua?
Cussu’ se fa nu scatt da fermo fa li busc la nderr
voglio proprio vedere chi cazz facem iuca’ attualmente sem divintat lu centro di riabilitazione fisico e psicologico di tutta la A e la B tra lu Paolo VI è Via Chiarini sem a lu top 
Queste sono parole forti le tue. Addirittura fritturine di parnanza? Nzi sbrivugn? J ma pinzev cacche costatina…to ddu’ sacicc ma la fritturina nooooo
Si fuss l’allenatore o lu president a LU BULGHIR ni li facess manco entrare nel campo di allenamento. Roba ma pazzi l’importante è che sta svirna’ bbon a rustell, fritturina di paranza e ogni tant ma partitella a calcetto
So vist la foto che hanno postato e devo dire che addominals ha fatt nu bell faccion. Forse è la prospettiva o forse è le costatine di maiale. Chi po saperl?
Tusciabruzzese76 Matri mica si chiama DE ADDOMINALIS PETTORALIS VALERIS BOGINOVIS? Almeno mpo di dignità li te ancor
Picche’ LU ZANZARON ? ? TU gnorima’ si nu bell paraculo atr chi cazz
a te nei fregh nisciun 
Non per uccidervi un mito ma da come.menava dopo lo schiaffatone rosati mi simbrem na femminucc. Ma posso sbagliare anche se raramente succede
Picche’ lu zanzaron?
romb li cuiun com li zanzar?
Matri si ritira dal calcio: “non voglio fare figuracce”.
A febbraio abbiamo cercato solo giocatori pronti
Lo stesso schiaffo che diede il nostro ex allenatore Rossi ad un suo giocatore (Fiorentina) costo al tecnico una squalifica se non sbaglio. Questa è la differenza tra il calcio attuale e quello di Tom
Presente quando Tom Rosati ha tirato lo schiaffatone a Cozzella…in particolare mi ricordo quando si è abbendato all’improvviso e non si capiva il motivo
Le foto sono eccezionali e bellissime complimenti a chi le ha postate
Oh ma avet vist si iucatur? Atr sto quattr mbapit ed effeminati
pien di pilazzun pi li coss e pi li vracc 
Anz partit pur draculetto76 e vita76 detto pure “lu zanzaron”
Alexsettantaquattro76 vatt ariponn gnorima’
Se hanno aumentato di un euro la birra e perché devono compensare il minor afflusso al bar
Cetteo sarà un grande ma è uno scandalo 3 euro e 50 per un bicchiere di birra in una curva…
A me è dispiaciuto tantissimo non ritrovare più il GRANDE (in tutti i sensi) CETTEO al bar della nord. Mi dispiace che nessuno l’abbia mai detto
Io ho dei vuoti allucinanti, e non so come fate. Non so, ma è come se lo avessi già detto. Lo avrò sognato? È come se avessi dei flash
Voi mi stupite. Io, e non scherzo, ho buchi enormi di memoria enormi. Per dire se penso all’ultimo campionato, sempre presente, non ho un immagine e un risultato stampato se non quando ho notato che avevano sostituito il MITICO CETTEO al bar della nord con una avvenente signorina. Saranno i primi sintomi dell’alzahimer?
Era il 29simo. Circa 6587 spettatori
Bell’articolo e bei ricordi di partite e di giocatori veri. Confermo lo schiaffo di Tom Rosati a Cozzella avvenne durante la partita Pescara-Como nel campionato 1983/84, mentre il Pescara era in vantaggio sul 2-0. Buona serata a tutti….
Grazie Redazione. Aneddoti fantastici. Tom sempre nei nostri cuori.
Comunque foto e video fantastici! E gli aneddoti eccezionali: quella del secchio in testa per me supera lo schiaffo! Peccato non ci sia un video


Io invece m’arcord chiù le cose di vend’ann fa che quell che so fatt l’atruieri
Sono un estimatore degli anni 80 e 90 per tutta la vita.
Stu monn di oggi ancora ni capisc o forse e lu monn che nin capisc a me
J nin facc nu cazz anche perché cchiu’ di 3 iurn fa non mi ricordo. Tu cchiuttost fi lu sparmbett76 dall alto della tua militanza al reparto bronx geriatria. Chisa’ se ndi’ so già abbuttat la cocc e non lo so
Cmq Alex pure tu fi sempre gli amarcord delle mazzate di 30 anni fa…sei il nostro Germano delle risse.
Parleme di mo…vi aspetto sempre ai distinti
Quess ma’ piaciut.
Bellissimo articolo? sono rimasto male che il Pescara abbia dimenticato così un personaggio come il Mitico Tom e sono d’accordissimo sul fatto che si poteva intitolare a lui lo stadio Adriatico. Del vecchio non mi meraviglio.
A lu stadie ci vo le catene, no lu catenacce. Lu catenacce è pe le bici, lu sport de lu presidente
Lapa hai ragione. Il catenaccio è un arte. Bisogna saperlo fare e ci vo’ li iucatur adatti. Qua a pescara sembra che esiste solo il 433 ma ultimamente non abbiamo giocatori ne per il 433 ne per il catenccio. Abbiamo un assembramento di donnicciuole che si fann mal da sole e che se la prendono con i tifosi. I tifosi sono rimasti in 4. Gli altri sono al soldo o hanno il galbanino davanti agli occhi.
Bella Storia.
La cosa più pazzesca che il gol più importante l’abbia segnato proprio il fratello di Tom ….proprio il libero vecchia maniera con l’area spiazzata a forza di palle in tribuna spesso e volentieri ! Anche il catenaccio aveva un suo perché se però contrapposto ai bel contropiede sistematico e produttivo. Su Marinelli sono disgustato….meglio non dire altro
Ji m’arcord di quando al secondo tempo si entrava gratis … Dal 1972 sicuro. Ma fino a quando non me lo ricordo
J nin m’ arcord nind. Stev sembr mbriac e sfatt. Vu tinet lu backup all cirvell.
Max lo Snai la risposta tua lo ha tolto dalle giocate per quota troppo al ribasso ….???
Alex …mo t’arcunosce …? però un contributo dall pur tu tra na carbonara e nu bicchir di roscio arturnat coma dici tu
Arcuntuce di cacche cintate scazzottate sassate risse a votamazze…
Ngul che pesandezz stu mur. Mo me n arvaj di la
Vitabiancazzurra “anarcord” sperando che non siano analcord…
Questo articolo ben fatto non è un anarcord tra i tanti . Per chi ha avuto la fortuna come me seppur bambino adolescente di vivere quell’epoca dal vivo rileggere certe cose mi fa tornare i brividi facendomi ripassare tanti flash visivi trascorsi. Ma spero possa essere di ammirazione ed esempio anche per le generazioni successive e per quella di oggi le gesta di un Uomo con la U maiuscola prima che del tecnico. Spiace leggere le parole delle figlia con cui non si può non essere d’accordo neanche una targa un intestazione di un qualcosa a una persona che sportivamente per Pescara è stato un vero e proprio eroe . Che dire poi su Marinelli…è un amara conferma . Ognuno naviga nel mare che merita . Ce chi non conosce per niente il verbo riconoscere e il verbo dare.
Tom Rosati , l’uomo che ci prese dalla D e ci porto’ in B. L’uomo che costrui una squadra in D dal nulla…Bipi..Rigotto..e poi con degli aggiustamenti in C Capogna ..Serato..oltre ai vecchi leoni …dritti .in B….Sane Sardelle … ma era un calcio diverso (isoldi giravano lo stesso altro che’! x il periodo) . Oggi e’ altro , basta delle conoscenze e tanto chiacchierare ed alleni in B e magari vinci solo 3 partite ed il resto sconfitte e qualche pareggio e pensi di meritarti la conferma….Ragazzi speriamo di salvarci.
e picchè cara barbara di edmondo che lo hanno messo nel dimenticatoio? ma picchè non dicono che la nidiata che fece le fortune di galeone passò tra le mani del buon edmondo prosperi? una dirigenza senza ritegno è proprio vero ” PRIM LI METTEN A LU MONN E DOP S’ACCOPPIANO” chi schifezz
GionniLumilanes34 non mi provocare. Sai benissimo che nel 34 la cipolla alla carbonara nzi’ mettev. Non è che perché vu fa lu innovativo dobbiamo per forza rinnegare il passato. Buona serata
cara Barbara eh chi ti putiv aspittà da cussù caccos di bbon pippiacir lascil perd anzi so saput che a Salerno ricordano più tuo padre che di Pescara. chi brava gend tinem, ma proprio brava si fann aricusc da tutt li part
mi stet a fa piagn
Nel 34 no perché ngi stav lu piscar
Marinelli si è fatto riconoscere anche qui………… VATTENE VIA DAL PESCARA !!!!
Alex
Immenso Tom Rosati…magari tornasse il calcio del secchio sopra la coccia del difensore avversario e la sardella a Cozzella
Ma vi ricordate che cos’era il calcio nel 1934? Tom rosati era un no global a confronto
Avete letto che la Lega sta avendo dei conatti con Cvc Capital Partners, un fondo privato, per fare una Spa che rivende i diritti tv e può creare il canale TV della Lega?
Una volta era più bello. C’era più spazio.
Chi ha montato quel video di Nardo’ ha fatto proprio un bel lavoro. Non so se esistono altri vedo del Pescara più vecchi
Ero piccolo però mi sono rimasti in mente i caroselli in centro per la promozione.
Scognamiglio ha rinnovato fino a giugno 22.
Scognamiglio si è stancato ad andare a La Spezia in pulmann. Tom Rosati li avrebbe fatti scendere a Sarzana ed andare a piedi per riscaldarsi
Siete vecchi dentro
Ce l arvulev un po di amarcord
RAGAZZI che STORIA!! nel.1974 avevo 8 anni, stavamo con la mia famiglia al belvedere di San Silvestro …mio padre, morto PURTROPPO 2 anni dopo, troppo giovane, aveva con sé la radiolina portatile..al gol di Zucchini col Lecce scoppiò in un grido bestiale..ci abbracciamo tutti! da allora io e mio fratello abbiamo seguito dallo stadio tutte le altre partite..in casa ed in trasferta..a 10 1nni andavamo da soli, accompagnati da altri amici della nostra stessa età..questa esperienza ci ha fatto crescere i cosiddetti..altro che i ragazzi di oggi, accompagnati dai genitori fino alla 3^ media anche a scuola…Tom Rosati è stata l’icona di quello splendido periodo PESCARESE..Non ci faceva paura niente e NESSUNO
Ciao Fafinho: quella delle eventuale B a 40 squadre, suddivise in gironi, non è una notizia nuova. E’ stata ipotizzata già da tempo. Al momento non è attuale, come già riprecisato di recente dagli organismi competenti. Ti aggiorneremo solo in caso di novità concrete. Altrimenti, si resta sul piano di ipotesi a cui, come 40mila.it, non amiamo dare rilevanza per non spargere mere congetture tra noi tifosi stessi.
Va bene Galeone, va bene Zeman, va bene il calcio sciambagn, ma un ALLENATORE che in un campetto infuocato del sud piglia un secchio e lo schiaffa in coccia a un giocatore avversario NON HA EGUALI.
Tom Rosati, nume tutelare della maglia biancazzurra.
Pullover attillato a rombi, baffo, rayban a goccia, scoppatura a chierica E SARDELLE PER TUTTI. QUESS SCI CHE ER N’ALLENATOR!
Grande Tom! Ciao a tutti…spero stiate bene….un abbraccio ai fratelli pescaresi….ps : si legge di B a 40 squadre…sarebbe una porcheria immensa!