Prestazioni come quella che il Pescara ha offerto contro la Salernitana, mettono a rischio addirittura un posizionamento a centro classifica.
Riuscirà il Pescara ad arrivare almeno ottavo?
La società e diversi calciatori biancazzurri hanno dichiarato che l’obiettivo stagionale è quello di centrare i playoff, ma il rendimento ottenuto fino a questo momento è del tutto insufficiente. L’ultimo risultato umiliante arriva nel giorno in cui i Rangers ricordano Marco Mazza, scomparso quattordici anni fa. Quella con la Salernitana, infatti, è stata una partita brutta, con il Pescara incapace in diversi momenti di opporsi alla squadra di Ventura nonostante questa, nell’arco dei novanta minuti di gioco, abbia prodotto un bel numero di retropassaggi al portiere. A rendere ancora più amara la sconfitta, è stata anche la debolezza dell’undici biancazzurro, che è emersa chiaramente quando per un’ora non è riuscito ad opporsi con profitto agli uomini guidati dall’ex commissario tecnico della nazionale. Alla luce di quanto esposto fin qui è lecito chiedersi, se il Pescara riuscirà a centrare almeno l’ottavo posto.
ZAURI si è dimesso: e le sue responsabilità?
Ad inizio stagione si è fatto male TUMMINELLO; venendo a mancare la punta titolare: si è creato un duplice problema per ZAURI, che da un lato ha perso un calciatore affidabile, dall’altro si è ritrovato a dover gestire una carenza in organico con la conseguenza di ridisegnare l’impianto tattico della squadra. Mister ZAURI è stato bravo a gestire tale situazione di emergenza e, al netto della sua inesperienza, ha mostrato buone capacità adottando delle soluzioni che hanno prodotto risultati positivi. A tal proposito, basta ricordare che dopo una fase di rodaggio è arrivata una vittoria roboante per 4-0 contro il Benevento, con il Pescara che giocò una grande partita. Anche il rendimento positivo di GALANO e MACHIN può essere letto come un’intuizione di mister ZAURI. I due calciatori, infatti, stanno facendo bene e sono andati in gol con regolarità tanto che l’attacco del Pescara rimane uno dei migliori della serie B. Il tecnico marsicano, però, è sempre stato messo sotto accusa ogniqualvolta la squadra ha palesato problemi di risultati. Molti, però, non si sono posti la domanda se la società abbia fatto il possibile per aiutare il tecnico.
E il ruolo della società?
Dichiarare degli obiettivi senza dotarsi degli strumenti per ottenerli sa di presa in giro. È difficile comprendere come si possa allestire una squadra lacunosa, o comunque, con tanto divario tecnico tra i titolari e le riserve, e poi pretendere di conquistare una posizione valida per gli spareggi-promozione da un tecnico esordiente tra i professionisti. Ancora più incomprensibile è temporeggiare in fase di calciomercato, quando l’inadeguatezza di alcuni calciatori ha reso evidente quanto fosse necessario agire con tempestività. La necessità di una punta centrale da dare a ZAURI era un fatto noto dall’infortunio di TUMMINELLO, ma la società ha preferito temporeggiare. Allora ci piacerebbe sapere con quali strumenti si vorrebbero raggiungere i playoff se scegliere un attaccante di categoria è così difficile? L’epilogo di tutta questa mala gestione sono le dimissioni di mister ZAURI, ma anche la sensazione che il proseguimento del campionato sarà per il popolo biancazzurro molto delicato.
Al di là tutto quanto sopra, che senso ha consentire l’accesso agli spareggi-promozione fino all’ottavo posto? È giusto consentire a squadre non attrezzate per i primissimi posti di giocarsi una possibilità di promozione?
La situazione che si è generata in seno alla Pescara Calcio fornisce lo spunto per riflettere su alcuni aspetti del regolamento del campionato cadetto. Nella serie B riportata a 20 squadre è stato lasciato invariato il regolamento dei playoff. Anche giungendo ottavi, quindi, si acquisisce il diritto ad accedere agli spareggi promozione. Preme sottolineare, però, che anche quando il campionato era a ventidue squadre, l’accesso ai playoff dell’ottava appariva eccessiva. Va osservato, inoltre, che la terza formazione che spesso si guadagna la promozione in A – dietro le prime due che salgono direttamente – è la terza/quarta classificata. Non molte volte è accaduto il contrario e, comunque, l’ottava classificata non è mai stata promossa in A.
Obiettivo playoff: una scusa per qualcuno?
Da quando esiste questa regola si ha la sensazione che squadre non attrezzate per il salto nella massima serie si ritrovino per caso a dover disputare la fase finale del campionato. È evidente che il livello di una squadra che centra i playoff giungendo a fine campionato a metà classifica non è tale da poter consentire una competizione con formazioni che, seppur dotate in organico di giocatori non di prima fascia, dispongono evidentemente di una guida tecnica esperta e capace di far rendere al meglio i calciatori a disposizione. Ne consegue, quindi, che le società che puntano al salto di categoria spendono delle risorse facendo delle scelte e investendo: o sui top player della B, o su allenatori esperti. Come detto in precedenza, chi si ritrova per caso ai playoff ha poche possibilità di competere. Cosa ancora più grave è che dichiarare l’obiettivo dei playoff, cioè dell’ottavo posto, per diversi presidenti è diventato un alibi: da un lato si riesce a tenere buoni i tifosi che vorrebbero vedere le loro squadre lottare per la vittoria del campionato, dall’altro si fa passare il messaggio – poco veritiero – che vengono investite risorse al fine di centrare l’obiettivo.
Chissà perché, di norma, in A salgono sempre le squadre che hanno fatto gli investimenti più importanti? Ma, soprattutto, riuscirà il Pescara a centrare almeno l’ottavo posto?
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14 Comments
@ CILLON.BIANCOAZZURRO solo uno fuori di coccia gli può ancora credere…o un lacchè .
Adesso per Cullù è ancora piu facile , dirà che sul mercato si stavano organizzando in base alle caratteristiche e richieste di Zauri
ma adesso che si è dimesso non ha più senso spendere dei soldi , continueremo con il nostro traghettatore e vedremo strada facendo
oramai è na carta fatt , solo uno fuori di coccia gli può ancora credere 
Soluzione logica ( secondo la logica perversa di Cullu’). Finire il mercato con le solite operazioni a cui siamo abituati e poi se veramente occorre si cerca un allenatore a mercato chiuso. Per adesso ciattocch’ “Ora et labora” Legrottaglie….Spero che il giorno in cui si riparte ( D? Eccellenza? Poco importa prima e’ meglio e’) le esperienze passate (Paterna, Pincione, Soglia e Cullu’) serviranno come monito, ma poco ci credo.
Biancazzurra

Se Legrottaglie va bene rimane almeno fino a fine stagione. Se si ripeterà quanto visto con Epifani saranno dolori. La rosa a disposizione ha buone individualità, ma é troppo poco per stare tranquilli.
Ma manco all’oratorio.
Legrottaglie e’ uno che ha giocato ad altissimi livelli e quindi sa come gestire uno spogliatoio. Se gli affidano la prima squadra vuol dire che lo ritengono all’altezza
Cullù ha fatto credere che galleggiare in serie B è un successo. C’è solo una soluzione. VATTENE VIA DAL PESCARA
Siamo stufi di essere presi in giro
In B sono aumentate le squadre con più soldi di noi. Ce ne sono 7-8. Poi sempre ci scappa una sorpresa (tipo il Pordenone). I play-off non sono un obiettivo facile.
Sì Tuscia. La scrissi tanti anni fa per Califano.
Adesso alzi la mano chi non si aspettava il cambio allenatore. È DA LUGLIO CHE LO SI SAPEVA. BASTAAAAAAAAAAA NON SE NE PUÒ PIÙ DI QUESTO MODO DI OPERARE.
SEBASTIÀAA NGULA A TE HAI ROTTOO!
Bella Johnny, l’hai scritta tu?
” l’entusiasmo che ti resta ancora è brutta copia di quello che era
cominciano i silenzi della sera”
Ecco, giusto: ricordiamocelo che già è ridicolo fissare come obiettivo “l’ingresso ai play off” con qualunque posizione , dato che l’ottavo posto è quasi sempre inutile! Poi, se siamo addirittura dodicesimi! Ci hanno ridotto a pensare che arrivare ottavi sia un successo! Che patetici quelli che ci cascano, assuefatti alla mediocrità. Poi, che gentaglia quella che copre questi finti obiettivi volontariamente, come fa quasi tutta la stampa
