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‘L’Orso dal cuore d’oro’, di Zdenek ZEMAN – 

Squilla il cellulare.
– “Pronto…”
Dall’altra parte il tono basso, la voce rotta dal pianto. “Zde’, devo darti una notizia tremenda…”.
Franco Mancini per me è stato un altro figlio. Lo chiamavano “Orso” fin da quando giocava perché sul campo, pur essendo un leader, era taciturno. Fuori dal campo invece riusciva ad aprirsi. Era un bravissimo ragazzo, un po’ chiuso verso chi non conosceva, ma quando sentiva intorno la fiducia sapeva essere divertente, solare e profondo. Aveva quel tipo di carattere inizialmente un po’ guardingo, malinconico e introverso, come piace a me, perché quelli come lui quando finalmente si aprono ti danno tutto. Le persone più riflessive, attente, meno disposte a regalare i propri sentimenti vengono a volte giudicate ombrose, seriose, di cattivo carattere. In realtà, spesso, conservano dentro di loro un tesoro che rivelano soltanto alle persone a cui tengono.
La morte di Franco a Pescara è stato per me un vero shock: se n’è andato a soli quarantatré anni per un infarto. Fu trovato in casa dalla moglie alle quattro del pomeriggio, steso a terra, ormai morto. La mattina c’eravamo allenati, nel pomeriggio saremmo andati in ritiro. Fui informato dal mio vice, Cangelosi. Non dimenticherò mai quella telefonata. Franco lamentava spesso dei disturbi, ma pensava fossero dovuti a un’ernia iatale. Nonostante i tanti controlli che il nostro mestiere ci impone non fu possibile prevedere quell’attacco di cuore. Che ci abbia lasciati così giovane fa ancora più male.

Franco aveva giocato per buona parte della sua carriera con me. I tantissimi ricordi li conservo nel mio cuore o con pochi intimi. Quello che mi piace rimanga di lui è che era innanzitutto un bravo ragazzo, poi un ottimo portiere, un lavoratore instancabile che amava molto la sua professione. In campo fu un precursore. Il suo idolo era René Higuita, il portiere colombiano mezzo matto [alla Leggenda del calcio fra l’altro per la sua storica parata a Wembley – ndr].

Franco portava i capelli lunghi come lui e aveva la sua stessa vena di follia, la capacità di giocare con i piedi e di partecipare al gioco. Caratteristiche che lo rendevano adatto alla mia visione del calcio, anche se a volte esagerava un po’. Come quando fece un sombrero a Van Basten, in quel Foggia-Milan che chiudemmo alla fine del primo tempo sul 2-1 e poi perdemmo 8-2.

Una delle mie più grandi soddisfazioni personali in quelle stagioni fu permettere a Franco di avvicinarsi alla Nazionale.

Non sono abituato a piangere e a commuovermi su un campo di calcio, mi è successo soltanto due volte: alla fine di Sampdoria-Pescara, la gara che sancì la promozione in A, quando senza vergogna mi scesero le lacrime pensando a lui, e un’altra volta, sempre in panchina, perché sentivo la sua assenza.

A Foggia gli hanno dedicato la curva Nord e anche a Matera lo hanno ricordato. Penso spesso a lui, mi mancano i suoi occhi profondi, i suoi pensieri, la sua passione, quella sua ritrosa malinconia. “Ciao, ragazzo”, ci rincontreremo un giorno (fonte).

 Matera, 10 ottobre 1968 – Pescara, 30 marzo 2012

“Ciao Mancio”, da 40mila.it

40mila.it
1231 GIORNI di SERIE C, 4679 di PRESIDENZA SEBASTIANI
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13 Comments

  1. johnny blade ha detto:

    Che bello. Possiamo sognare (n.b. “sognare”) ai play off (n.d.r.: di serie C): E CHI L’AVREBBE MAI DETTO?
    Fantastico.
    Grazie Sebastiáaa.
    Basta valium.

  2. nemicissim0 ha detto:

    Vitabiancazzurra, mi pare che fu la società a non chiedere il rinvio ma solo il minuti di silenzio. In ogni caso, ricordo solo rarissimi casi in cui TUTTO il campionato si è fermato per la morte di qualcuno, ma solo per vicende veramente impattanti sull’opinione pubblica (morosini, mi pare astori, Gabriele sandri, giovanni Paolo II). Quella di Mancini, con tutto il rispetto e l’affetto, non era certo una altrettanto eclatante e comunque non mi pare che singole partite siano state rinviate per morte di qualcuno. Ma su questo potrei sbagliarmi.

  3. antateavanti ha detto:

    Leggo di questa trattativa su Retegui del sultano di via colle di mezzo sfumata qualche anno fa ….sempre alla ricerca dell’affare a 4 nocelle poi arrivano altri che di nocelle ne mettono 5 quindi solo 1 in più e l’ingordo resta a bocca asciutta Come successe con Simeone ….Anch’io vorrei comprarmi un Hummer nuovo a 15mila euro ma nn riesco . Avanti Sebastianese

  4. 1936 ha detto:

    Dopo la partita di Catanzaro possiamo guardare al futuro con più entusiasmo. Nulla ci impedisce di sognare ai playoff.
    Forza Pescara!

  5. lapa ha detto:

    Che mortorio ….

  6. vitabiancazzurra ha detto:

    Orto Volante mi piace…🤣
    Una cosa vergognosa invece di quell’annata che resterà unica come la cometa di Halley fu la partita col Bari in casa che non doveva essere disputata assolutamente Per molto meno si sono rinviate tante partite .È stata un assoluta mancanza di rispetto verso i familiari di Mancini e di tutta Pescara tifosi e società in quanto il decesso avvenne 2 gg prima della partita e ricordo bene che i giocatori vennero allo stadio passando prima all’Obitorio del civile .Il loro stato d’animo si noto’ palesemente in campo con una prestazione molto al di sotto dello standard cui ci avevano ben abituati quel campionato Ma ripeto non rimpiango i 3 punti persi quel giorno magari avremmo perso ugualmente ma lo schifo della lega che non ci concesse il rinvio

  7. tusciabruzzese ha detto:

    Forse lo avevo rimosso, ma il sombrero a Van Basten nel terzo video di questa pagina è … qualcosa!!!

  8. nico956 ha detto:

    Che annata 2011/2012..successe di tutto..sempre con il cuore in gola….altro che orto volante…un anno come quello vale per 5….!!!

  9. Max1967 ha detto:

    Tra l’entusiasmo per il campionato e le tristi vicende di Morosini e Mancini fu un periodo di emozioni molto forti che hanno lasciato il segno.

  10. ilfigliodel36 ha detto:

    Ho visto il video su Higuita. Era proprio matto!! (:rofl:)

  11. johnny blade ha detto:

    43 anni.
    RIP

  12. tusciabruzzese ha detto:

    Una bella pagina

  13. madelib ha detto:

    Ciao, “Mancio”!

    Anche se, di fatto, a Pescara non sei stato conosciuto, il rispetto per la Tua persona ed il pensiero che hai lasciato alla “Pescaresità” impongono un doveroso e malinconico saluto in ossequio al ricordo di Te…

    Continua a Riposare In Pace.