Paolo Rossi e Leo Junior, 5 luglio 1982
L’estate del 1982 rimarrà scolpita, indelebile, nella memoria di chi l’ha vissuta con lui e grazie a lui.
Paolo Rossi, il trascinatore della Nazionale Campione del Mondo in Spagna, se n’è andato in silenzio, in linea con il garbo e l’educazione che lo hanno contraddistinto in vita.
In carriera, aveva incrociato il Pescara in sette occasioni. Quattro scontri furono con “Pablito” con la maglia del Vicenza (due volte in serie B, campionato 1976/’77 e due in serie A, campionato 1977/’78):
“Pablito” contrastato da GALBIATI. Sullo sfondo ANDREUZZA
Altre due partite con la maglia del Perugia (serie A 1979/’80):
1979/80, Pescara-Perugia 1-1: CERILLI e Rossi prima della partita
Infine, un match vide Rossi affrontarci con la maglia della Juventus ed in veste di Campione del Mondo in carica (Coppa Italia 1982/’83):
Nella gara Pescara-Vicenza del 26 febbraio 1978, ventesima giornata del campionato di serie A, mise a segno il suo unico gol contro i nostri colori, pareggiando temporaneamente quello di Giorgio REPETTO e propiziando la vittoria finale della sua squadra per 1-2.
Ciao, Pablito, non sarai dimenticato.
Primavera 1968, Chieti, Civitella: “Pablito” (Pignone Firenze) 12enne premiato miglior giocatore del torneo (fonte)
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28 Comments
Il saluto di Pelè a Paolo Rossi https://video.repubblica.it/dossier/addio-paolo-rossi/e-morto-paolo-rossi-pele-arrabbiato-perche-ha-eliminato-il-brasile-no-ha-reso-bello-il-calcio/372716/373336?ref=fbpv&fbclid=IwAR0uPKm7kZ9FwdC9g2IulQL2yWw0UsqebQrIax3FmzEBzAF66MQu08PpPLA
Mi sto a guardá lu funeral😢
Nelal sezione del sito “LE VOSTRE FOTO”, nuove foto degli utenti su Paolo Rossi e Pescara-Vicenza.
Certo che Piloni facev’ proprie rìd’!!!
Jumbo, grazie lo sapevo in parte
R.I.P. Pablito.
Giovanni Cornacchia
“Rimasto legato al mondo dell’atletica leggera, fu presidente provinciale del CONI di Pescara e membro del consiglio di amministrazione dei Giochi del Mediterraneo del 2009. Morì per un attacco cardiaco nella sua casa di Pescara all’età di 69 anni [22 Luglio 2008]. Pochi mesi dopo la sua morte il comune di Pescara gli ha intitolato lo stadio cittadino”.
In che occasione è cambiato il nome da Adriatico a Cornacchia? Non mi ricordo come è nata questa cosa
Uagliu’…stet a fa na calat.
se c’era una cosa di Pescara che si sapeva in Italia era il nome dello stadio
Stadio Adriatico di Pescara
“All’Adriatico di Pescara”
cosa c’era che non andava?
Stadio Adriatico, non va bene?
Stadio Daniele Sebastiani, azzeccatissimo. Del resto ormai è tutto suo, comanda lui… come quando Mussolini si intitolava da solo Strade, Vie, Ponti, Ospedali…
Stadio “Daniele Sebastiani”, perfetto.
Un altro grande che se n’è andato
Stadio Vincenzo Zucchini mi piace. Se le chiaméme “Sctadio Daniele Sebasctiani” è troppo poco pe lu miliore presidente della storia. Pe SebastangliAni è cchiù giusto la sctatua a piazza Salotto. Meno di qué è n’offesa!
Sì, in effetti per il momento sarebbe offensivo intitolare lo stadio a qualsiasi brava persona…
“Fionte Stadium” non ti piace?
Stadio Vincenzo Zucchini, come lo vedreste?
Pare che ad anno nuovo a Vicenza giocheremo allo stadio “Paolo Rossi”.
Con tutto il rispetto per Cornacchia… quando troveremo un nome “nobile” anche per il nostro?
Riposa in pace grande uomo .
Pure io ero al Menti nel ’77 con mio padre e un suo amico..avevo 9 anni.
Addio PABLITO ❤️ mi hai fatto piangere ancora……”con te se ne parte la primavera”!!
Come giocatore non ti ho mai apprezzato a fondo, preferivo i centravanti potenti a quelli guizzanti ma spesso avulsi dal gioco. E non avrei scommesso una lira sul tuo exploit ai mondiali dell’82, anche perché militavi in una squadra che mi stava antipatica. Ma a te sono legate le gioie di una estate indimenticabile. Credo di aver visto TUTTE le partite di quel mondiale e di non dimenticare mai più alcune di quelle scene. Come troppo spesso mi sta capitando di dire, quando si parla di epoche irripetibili, IO C’ERO. Grazie, Paolorossi.
La prima volta che osservai dal vivo Paolo Rossi fu al Menti il 9 Gennaio 1977 in una delle trasferte che ricordo con più emotività (non ricordo perfettamente ma forse fu il primo treno di tifosi denominato freccia biancazzurra) quella partita che vincemmo 1-0 all’ultimo minuto dopo 85 minuti di assedio vicentino .Si vedeva questo giocatore brevilineo numero 9 sgusciare ovunque e immarcabile seminare il panico nella nostra area ….
I biancorossi avevano uno squadrone e giocavano benissimo erano all’avanguardia per l’epoca grazie anche a G.B Fabbri e a quel Paolo Rossi che in quella partita avrà avuto sui suoi piedi almeno 7-8 occasioni per segnare ma tra pali traverse super parate di Massimo Piloni e tanta fortuna uscimmo vincitori da quello stadio entrando anche nelle simpatie del pubblico locale …quello fu il primo anello che poi portò al gemellaggio suggelato nello spareggio del 3 luglio quando un gruppo di vicentini venne al dall’Ara
Ogni volta che vedo le immagini dell’82 mi emoziono ancora a differenza di quello del 2006 che invece manco mi ricordo.
Ciao Pablito. Ti ho visto nei tuoi match a Pescara e ho tratto dal vivo la stessa impressione che avevo in TV: eri troppo veloce nel breve rispetto agli essere umani! Sbucavi dal nulla: in due metri di scatto ne avevi preso uno al tuo marcatore. Se c’erano 15 giocatori in area di rigore tu arrivavi per primo sulla palla e in una frazione di secondo la trasformavi in gol … Guizzante, sonnacchioso ed improvvisamente avanti a tutti! Della Spagna 1982 non parlo che mi vengono i brividi al solo pensiero!
Ho visto tutti i mondiali degli azzurri e l’unico che mi è rimasto impresso dall’inizio fino alla fine è quello in Spagna. Lo ricordo come se fosse finito ieri. Gli altri no.
Estate 1982 ♥️ Un pezzo della mia infanzia che se ne va…RIP Campione 😔
Come si fa a non avere ricordi nostalgici di quell’epoca di quei mondiali del 82 per noi ventenni di allora furono brividi di piacere mai più provati …fra i tanti aneddoti di quei pomeriggi caldissimi di espana82 davanti la tv mi ricordo la pacca micidiale che diedi sulla schiena nuda di mio fratello per la gioia sfrenata del terzo gol di Pablito . Fu come un tatuaggio dolorosissimo e naturale una scena tragicomica fantozziana in cui ci fu di tutto dall’euforia esagerata …alle urla miste a giubilo e dolore di mio fratello .